“Casentino in Movimento”, ripartono i corsi di attività fisica adattata per promuovere la salute
Promuovere corretti stili di vita grazie all’attività fisica adattata è l’obiettivo dell’iniziativa “Casentino in Movimento” promossa da Auser e con il coinvolgimento della Asl Toscana sud est. La presentazione si è svolta giovedì 26 settembre, al centro di aggregazione sociale di Bibbiena e ha visto la partecipazione di oltre cento persone che già frequentano o che sono interessate a frequentare i corsi Afa (attività fisica adattata). All’iniziativa hanno preso parte le rappresentanze dei Comuni del Casentino i quali garantiscono un prezioso supporto nell’individuazione dei locali da mettere a disposizione e l’organizzazione dei trasporti per favorire la partecipazione delle persone anziane sprovviste di auto o che abitano nei paesi più interni del territorio. Presenti all’evento anche gli istruttori qualificati per l’attività fisica adattata, la Direzione della Zona Distretto della Asl, il presidente di Auser Casentino, Giuliano Acciai e di Auser provinciale, Alessio Ferrabuoi. Nel corso dell’incontro è emersa l’importanza dell’attività fisica sia per continuare a garantire qualità di vita nel corso degli anni e il mantenimento delle competenze funzionali in persone che hanno avuto esiti da eventi importanti neurologici, ma anche per la socializzazione. Il momento di confronto è stato seguito da una dimostrazione a cui ha partecipato la maggior parte dei presenti. “Un esempio – ha evidenziato la direttrice Zona Distretto del Casentino, Marzia Sandroni – di come le reti sociali possano alimentare la salute della comunità”.
L’afa è attiva nella maggior parte dei comuni del Casentino con una partecipazione di circa 200 persone. Fondamentale è il ruolo del medico di famiglia che, in rete con l’azienda sanitaria, con i comuni, con le associazioni e con gli istruttori, indirizza le persone ai corsi Afa. Con l’indicazione del medico di famiglia, le persone vengono valutate dai fisioterapisti del Centro ambulatoriale di riabilitazione funzionale del Casentino per poi recarsi in una delle sedi che eroga l’attività fisica adattata.
“La vecchiaia non è una malattia – afferma Daniela Cardelli, direttrice del Dipartimento delle professioni tecnico sanitarie della riabilitazione e della prevenzione – se però non si mantiene una mobilità attiva orientata a prevenire osteoporosi, il rischio di cadute ed altre patologie muscolo scheletriche correlate all’età, facilmente ci si può ammalare. Con soddisfazione per questa giornata, l’impegno di una sinergia con i Comuni della zona a supportare l’apertura di nuove sedi Afa per garantire la necessaria prossimità determinante per aumentarne la partecipazione”.