Chiassai Martini: “Chiusura servizio psichiatrico scelta disumana”. Ma la Asl: “Non è in programma”
Di seguito il testo della lettera:
“Buongiorno Sindaco, mi permetto di disturbarla per un problema che mi sta molto a cuore. Purtroppo ho un familiare che ha problemi psichiatrici da molti decenni, riconosciuto invalido al 100%. In questo ultimo anno la situazione è peggiorata e abbiamo fatto numerosi ricoveri, gli ultimi due in Spdc a Montevarchi, nonché accessi al Pronto Soccorso per le emergenze. Non sto ad elencarle i disservizi, le negligenze e il disinteresse intorno a certi pazienti. Ieri, ho chiamato un dottore della Psichiatria di Montevarchi per un problema urgente chiedendo aiuto e un eventuale ricovero. Mi è stato risposto che nonostante la sua volontà, lui non poteva fare niente. Mi ha detto che non ci sono soldi, ed ha pronunciato queste testuali parole: “Non so come aiutarti perché non so neppure se lunedì avrò ancora un reparto psichiatrico ove venire a lavorare, lo vogliono chiudere. È anche inutile che tu vada al Pronto soccorso, tanto lo rimandano a casa dopo un po’ perché certi pazienti disturbano” (ed è vero perché questo mi è accaduto sabato scorso, dopo un accesso in ambulanza). La notizia della chiusura del reparto mi ha lasciato sconvolta. In questi ultimi decenni in Toscana non c’è più niente. Il reparto di Careggi è stato chiuso e trasformato in day hospital, Poggio Sereno a Fiesole è stato chiuso, è rimasta solo la clinica accreditata di Villa dei Pini dove è molto difficile entrare, con liste d’attesa infinite e severe selezioni sui pazienti. Per ricoverare il mio familiare, a novembre del 2023, ho dovuto prendere un avvocato e mi sono rivolta alla Regione Toscana minacciando un esposto in Procura. Queste sono le situazioni che certi pazienti vivono insieme alle loro famiglie. I servizi del territorio sono inefficienti, non hanno soldi, parlano molto e concludono poco. Sono anni che chiedo una borsa lavoro per il mio familiare che non può stare rinchiuso in casa. L’ho curato privatamente per anni dai migliori specialisti del settore, abbiamo fatto numerosi ricoveri anche fuori regione, ma quando si torna a casa non c’ è un progetto serio per restituire un po’ di dignità a queste persone. Ora se chiudono anche il reparto di Montevarchi come possiamo gestire un’ emergenza? Fare cassa sulla malattia mentale e sulle famiglie è quanto di più ignobile ci possa essere. Volevo sapere se lei era a conoscenza di questa notizia. Sono a completa disposizione per qualsiasi battaglia, casomai ce ne fosse bisogno. Resto in attesa di un suo cortese riscontro. Mi scuso per averla disturbata. Saluti.”
“Non c’è altro da aggiungere – afferma il sindaco Silvia Chiassai Martini – i malati psichiatrici “danno fastidio” e non c’è interesse a curarli. Tanti sono i malati che vagano per la nostra città e che non avendo una famiglia che se ne prenda cura, sono abbandonati a se stessi. Chi ha la fortuna di avere dei cari che li supportano, questi sono soli nel totale disinteresse del nostro SSN. Chiudere il reparto di Psichiatria vorrebbe dire ignorare la fascia più debole della popolazione e le loro famiglie, e questo è qualcosa di disumano“.