Covid e influenza, farmacie aretine pronte alle nuove sfide

Nuovo anno e nuove sfide per le farmacie private aretine. Il 2023 si apre con rischi di recrudescenza dell’impatto della pandemia da Covid mentre anche il virus dell’influenza affila le armi per la seconda ondata dopo quella già forte dell’autunno scorso.
“Ma il sistema delle farmacie private del nostro territorio è pronto ad affrontare queste eventuali emergenze – spiega il presidente di Federfarma Arezzo, Roberto Giotti – come ha dimostrato in questi ultimi due anni fornendo un supporto decisivo e insostituibile al Servizio Sanitario sia nei centri più grandi, sia soprattutto nelle zone rurali o più disagiate a fianco dei cittadini anche nei momenti più difficili della crisi Covid”.
Il presidente Giotti spiega come di fatto “la Farmacia territoriale sia ormai il primo anello di congiunzione tra cittadini e Servizio Sanitario Nazionale, offrendo a tutti un uguale accesso ai farmaci e una gamma sempre più ampia di servizi sanitari in collaborazione con Medici di Medicina Generale e gli altri professionisti della salute. La farmacia si candida quindi con forza ad essere sempre più il principale presidio socio-sanitario di riferimento nella riorganizzazione ed il potenziamento della Sanità Territoriale”.
I risultati ottenuti dalle farmacie private nel periodo pandemico sono straordinari con centinaia di migliaia di dosi di vaccino anti-Covid e antinfluenzale fatte, e questo dimostra come, anche per i cittadini, le farmacie possano essere un asset strategico, una leva per il miglioramento dell’offerta sanitaria pubblica, insieme alle altre figure essenziali presenti sul territorio come i medici di medicina generale e gli infermieri di comunità.
E’ però necessario, spiega ancora Giotti, che “il modello della farmacia dei servizi, che ha così palesemente dimostrato la sua essenzialità durante la pandemia – vedi test sierologici, tamponi, e vaccini – deve necessariamente trovare una solida attuazione nella nuova organizzazione della sanità territoriale, come emerge anche dalle linee di indirizzo del Pnrr”.
Una delle esigenze principali riguarda la distribuzione dei farmaci. “Quella diretta da parte della ASL attraverso le strutture ospedaliere appare poco funzionale per i cittadini e per lo Stato –  insiste il presidente di Federfarma Arezzo  – mentre va potenziato assolutamente il sistema della distribuzione per conto presso le farmacie territoriali di continuità, che permette anche un controllo costante ed una presa in carico del paziente: il farmacista infatti, vista la distribuzione capillare delle farmacie sul territorio, può verificare in maniera ricorrente la corretta aderenza alla terapia farmacologica e la costante assunzione dei farmaci prescritti. Un controllo che determina rilevanti risparmi per lo Stato e benefici per gli assistiti”.
“Ci sono insomma importanti potenzialità di sviluppo –  conclude Giotti  –  per rafforzare il ruolo di questo avamposto di prossimità dove si costruisce la fiducia tra cittadino e sanità: la Farmacia, che è destinata a diventare sempre più una grande ma agile “macchina della salute”, un apparato indispensabile ed insostituibile di prossimità con i cittadini anche e soprattutto nelle aree disagiate, nei piccoli Comuni, dove operano h24, tutti i giorni dell’anno, le farmacie rurali, spesso unica struttura socio-sanitaria di riferimento per gli assistiti fragili e cronici”.

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