Covid, il pediatra: “Frena vaccinazione 12-19enni, farla a scuola aiuta genitori”
Figli non vaccinati, genitori sì. “Circa mezzo milione di ragazzi fra i 12 e i 19 anni non ha ancora effettuato la vaccinazione anti Covid mentre i loro genitori l’hanno già fatta”. E’ la stima del pediatra Italo Farnetani, secondo cui una “ridotta adesione alle vaccinazioni da parte delle famiglie con minori” potrebbe in diversi casi essere “dovuta non tanto a una motivazione di rifiuto del vaccino – visto che i genitori lo hanno fatto – quanto a difficoltà logistiche”. Per questo l’esperto torna a rilanciare la proposta di superare queste difficoltà portando le iniezioni scudo ‘fra i banchi di scuola’.
“I dati giornalieri – spiega il professore ordinario di pediatria della Libera Università Ludes di Malta all’Adnkronos Salute – lo dimostrano: da quando si è aperta la possibilità di vaccinare gli over 12 abbiamo raggiunto il picco il 12 agosto con 71.165 somministrazioni effettuate” nella fascia 12-19, “in un momento in cui molte attività lavorative erano chiuse per la settimana di Ferragosto. Altro giorno con un’alta adesione è stato sabato 4 settembre con 70.323 somministrazioni, legate all’imminente inizio della scuola. Questo effetto trainante però è diminuito progressivamente con la ripresa degli impegni sociali e lavorativi delle famiglie. E infatti negli ultimi 3 giorni sono state somministrate rispettivamente 48.098 dosi sabato 25 settembre, 47.534 domenica 26 e 47.044 lunedì 27 (in totale 142.676 dosi). In una settimana sono diminuite del 9,6%”. Le difficoltà organizzative e logistiche, per Farnetani, potrebbero essere quelle che pesano di più.
E ci sono ulteriori dati che potrebbero essere letti in questa direzione per il pediatra: “Nella fascia d’età 12-19 anni il 31,97% non ha ricevuto nessun vaccino mentre nella classe d’età dei genitori di questi adolescenti (40-49 anni) la percentuale di non vaccinati scende al 20,99%. Ci sono più vaccinati fra i genitori che fra i figli. E in base a questi dati sono mezzo milione gli adolescenti non vaccinati che hanno mamme e papà già immunizzati”.
Quindi “nel caso di diverse famiglie la mancata immunizzazione del minore di casa non sarebbe legata a motivazioni ‘no-vax’ visto che mamma e papà il vaccino lo hanno fatto”, è il ragionamento dell’esperto che chiede di intervenire per agevolare le scelte vaccinali di questo segmento di popolazione.
L’invito è dunque a non sottovalutare l’impatto delle difficoltà organizzative, ragiona Farnetani, che ricorda: “Alcuni miei dati rilevano una maggiore adesione delle famiglie quando il vaccino è somministrato a scuola rispetto a quanto si devono spostare attivamente” i genitori e il ‘vaccinando’.
“Anche se in Italia è stata organizzata una imponente campagna vaccinale con molti centri mobili nei luoghi di maggior concentrazione di persone, vanno organizzate a mio avviso le somministrazioni all’interno dei plessi scolastici durante l’orario scolastico perché lasciare senza vaccinazione mezzo milione di alunni, quando potrebbero essere immunizzati è un rischio soprattutto per loro stessi e rende più difficile allontanare la necessità di quarantene e Dad. Senza dimenticare che mezzo milione di vaccini somministrati, secondo dati internazionali, evitano 7.100 casi di Covid, 200 ricoveri, 54 ricoveri in terapia intensiva e 2 o 3 morti”, conclude.