Covid, sistema sanitario aretino di nuovo in affanno. Fp Cisl: “Servono nuove assunzioni e modelli organizzativi idonei”
La Funzione Pubblica CISL Arezzo interviene per delineare il quadro: «Da giorni ci pervengono segnalazioni di gravissime difficoltà degli operatori sanitari all’interno degli Ospedali della provincia di Arezzo ma anche dalla medicina territoriale – spiega Maurizio Milanesi, Segretario Generale della FP CISL Arezzo -. La recrudescenza nelle infezioni di Covid-19 sta riportando il sistema sanitario a dover affrontare e gestire un numero elevato di utenti positivi con un numero di operatori anch’esso falcidiato da alti numeri di positività».
La pandemia che viviamo da anni non sembra aver portato ai risultati sperati in ambito sanitario: «Gli operatori sanitari e tecnici debbono ancora una volta occuparsi di un alto numero di tamponi – prosegue Milanesi – ed è oramai prossima la riapertura della campagna vaccinale. La situazione sta ancora una volta diventando insostenibile».
L’attuale gestione dei contagi sembra essere ancora più preoccupante. «La Regione Toscana, con la delibera 581 del 23 maggio 2022, impone l’apertura di bolle covid all’interno dei reparti. Si comprende bene come questo possa diventare un ulteriore motivo di contagio tra utenti e personale sanitario e tra lo stesso personale, considerando la facilità di contaminazione tra percorsi sporchi e puliti. Non può certo essere una soluzione».
«Crediamo – stigmatizza Milanesi – che l’unica vera decisione da prendere sia quella di dar corso alle assunzioni di personale sanitario e tecnico, a tempo indeterminato ma anche determinato se serve, che in realtà, seppur promesse, tardano ad arrivare. Sembra che a 3 anni dall’inizio della pandemia si continui con modelli organizzativi estemporanei. Non possiamo sempre far ricadere sulle spalle dei lavoratori sanitari il peso di queste continue riprese della pandemia. Non si possono prendono decisioni che rischiano di diventare causa e non soluzione dei problemi».