Doppia donazione del Calcit Arezzo contro il melanoma

Due dispositivi aiuteranno la Dermatologia dell’ospedale di Arezzo nelle diagnosi

Due dispositivi che migliorano l’attività di prevenzione secondaria del melanoma e che supportano lo specialista durante l’effettuazione delle visite dermatologiche. Sono quelli donati dal Calcit Arezzo alla Dermatologia dell’ospedale San Donato. Si tratta di due dispositivi, del valore di 9 mila euro complessivi, capaci di interfacciarsi alla strumentazione già in dotazione al Reparto permettendo di effettuare una fotografia total body, cioè dell’intero corpo, funzionale al controllo dei nei.

«Si tratta di dispositivi che vanno ad aggiungersi alla strumentazione che abbiamo in dotazione costituendo uno strumento in più per la diagnosi – dice il dr. Aldo Cuccia Direttore f.f. UOC Dermatologia Arezzo – Fondamentale è l’autoesame da fare a casa. La comparsa del melanoma può avvenire seguendo due strade diverse: la prima, meno frequente, consiste nella trasformazione di un neo già presente, la seconda invece, più frequente, fino al 70% dei casi, è la comparsa improvvisa del melanoma come una lesione nuova, che prima non c’era. E in questo caso dobbiamo prestare molta attenzione».

Il melanoma rappresenta il secondo tumore più frequente nei maschi sotto i 50 anni ed il terzo più frequente tra le donne nella stessa fascia d’età. Fondamentali sono la diagnosi precoce e le buone pratiche per arginare un tumore cutaneo che ha come caratteristica la capacità di diffondersi rapidamente in altri organi se non individuato precocemente.

«Il modo migliore per combattere il melanoma, ed evitarne la progressione, rimane la diagnosi precoce che consente di individuare la malattia nelle sue fasi iniziali e per la quale è importante l’autoesame della superficie corporea. Fondamentale, inoltre, la prevenzione primaria: ustioni solari ripetute, eccessiva esposizione al sole e ad altre fonti di radiazioni ultraviolette sono fattori di rischio per il melanoma soprattutto per le persone con la pelle chiara» spiega il dr. Aldo Cuccia.

«Il nuovo PDTA regionale sul melanoma prevede un nuovo percorso nel quale è lo specialista dermatologo a decidere sulla necessità o meno di effettuare la mappatura dei nei, che non è più prescrivibile dal medico di medicina generale – prosegue il dr. Cuccia -. Il medico di base può richiedere una visita di valutazione dei nevi per le persone che sono a rischio e cioè che hanno una familiarità di melanoma e qualora il neo abbia cambiato dimensioni e forma. Nei nostri ambulatori lo specialista dermatologo effettua una valutazione dei nei con la dermoscopia analogica e, solo successivamente, nei casi necessari, decide se procedere con l’asportazione delle lesioni cutanee per l’esame istologico o la mappatura. In caso di referto istologico positivo si attiva la presa in carico con l’appropriato percorso di cura e follow up».

Fondamentale le prevenzione primaria che si attua attraverso una corretta esposizione al sole, usando creme e indumenti con alto fattore di protezione solare, e limitando il tempo di esposizione nelle ore più calde della giornata, soprattutto in estate.

I dati evidenziano che anche nella provincia aretina i casi di melanoma diagnosticati e trattati nel 2023 sono in aumento: i numeri evidenziano 198 casi di melanoma diagnosticati e trattati nel 2023 contro i 140 del 2022.

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