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lunedì | 10-03-2025

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“Fase 2”: l’ambulatorio mobile della Misericordia di Arezzo ‘sentinella’ del contact-tracing

Era il 28 febbraio scorso quando siamo usciti per la prima volta su queste pagine virtuali con un articolo che forniva anteprime sul nuovo servizio da poco partito e svolto dal nostro ambulatorio mobile medico-infermieristico in funzione anti-Covid19.

Allora si trattava esclusivamente di accompagnare due infermieri ASL dal distretto di pertinenza fino alle abitazioni di sintomatici conclamati in storia epidemiologica personale di contatti di primo grado con contagiosi; detto più in breve, “sospetti di Covid19”, almeno in base ai criteri prevalenti in vigore al momento. A queste persone quindi veniva così eseguito il test-tampone a domicilio.

Poi siamo tornati circa un mese dopo in argomento, il 21 marzo, con ulteriore articolo, quasi a ridosso del picco epidemico; in tale articolo si dava un quadro di quali fossero diventati gli impieghi prevalenti di questo servizio, già ampliatisi in maniera considerevole.

In sostanza l’utilizzo si andava spostando dall’accertamento eseguito a domicilio solo sui sintomatici verso l’aggiunta dell’esame dei loro contatti anche se con sintomi lievi (i cosiddetti “paucisintomatici”) o addirittura privi di sintomi (“asintomatici”).

In più, c’era la nuova modalità del cosiddetto “drive-through” in cui i convocati arrivano in auto alla postazione del gazebo ASL all’aperto dove il personale preposto esegue il prelievo rino-faringeo per il test-tampone senza far scendere le persone dalla propria auto: in queste postazioni il camper sanitario può costituire un appoggio tecnico-logistico di assoluto rilievo, non solo come punto di equipaggiamento degli operatori, bensì anche di loro minimo ristoro (l’habitat interno è riscaldabile o refrigerabile, e a zone, secondo la stagione), ufficio da campo (è dotato di connessione, prese di corrente, mini-scrivania ecc) e conservazione temporanea dei tamponi mediante loro stivaggio nel frigo di bordo.

In definitiva, la presenza di questo mezzo così particolare ha accompagnato ogni fase del progressivo ampliamento dei test-tamponi – come avevamo preannunciato fosse auspicabile – proprio quale nuova strategia di individuazione sempre più precoce dei positivi asintomatici anche al fine di rendere più mirati e meglio tracciabili gli isolamenti davvero indispensabili.

Questo ampliamento della politica di tracciamento – che sta proprio in questi giorni per completarsi con l’adozione della famosa App – ha implicato quindi che i test-tampone siano stati estesi sempre più a categorie a maggior rischio di contagio (come alcune fasce di operatori sanitari) e a istituti di comunità di persone implicitamente in condizioni di maggior pericolo, come le RSA – Residenze sanitarie assistenziali.

Così il coinvolgimento del nostro ambulatorio mobile si è ormai consolidato, fino a rappresentare un presidio organizzativamente strutturato, con impiego praticamente giornaliero ad estensione su tutta la nostra Provincia.

Un presidio di mobilità sanitaria sul territorio che si renderà presumibilmente sempre più utile e necessario, specialmente nell’eventualità di riaperture (anche solo parziali) delle attività nella “Fase 2”, che dovrà essere accompagnata da una “sorveglianza attiva” ancor più attenta e ampliata rispetto al periodo del lock-down.

Questo mezzo, da solo, è stato capace di permettere anche fino a 150 prelievi-tampone al giorno: moltissimi, se considerati riferiti a 1 solo mezzo!

Quel che si dice un vero fiore all’occhiello, in favore di tutta la comunità: un pensiero di particolare soddisfazione che condividiamo volentieri con “Eventi Sociali – muoversi e non solo”, l’agenzia promotrice del progetto di raccolta fondi che permise l’acquisizione di questo ambulatorio mobile destinato in uso alla Misericordia di Arezzo.

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