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martedì | 04-03-2025

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Giornata mondiale dell’obesità: qui il fenomeno è sopra la media regionale

Nelle province della Asl Toscana sud est le persone con eccesso ponderale sono il 5% in più. Il 4 marzo, come ogni anno, si celebra la Giornata mondiale dell’obesità. In Toscana il 38,3% degli adulti tra i 18 e i 69 anni presenta un eccesso ponderale, in particolare il 29,4% risulta in sovrappeso e l’8,9% è obeso. Nel territorio della Asl Toscana sud est la percentuale di soggetti in eccesso ponderale sale al 43,6%.
«L’obesità è una condizione cronica ed è un fattore di rischio per diverse patologie come diabete, malattie cardiovascolari e tumori – dichiara il direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl TseGiorgio BrigantiLe strategie per prevenire lo sviluppo di tali patologie, prevedono il coinvolgimento a vari livelli dei sistemi sanitari, dell’industria alimentare, dei media, dell’ambiente di vita e di lavoro».
La campagna di comunicazione del World Obesity Day 2025 sottolinea l’importanza del riconoscere l’obesità come una malattia e di potenziare il sistema nell’ottica della prevenzione e dell’integrazione dei servizi nella gestione dell’obesità. «Di fondamentale importanza, per fornire le cure più adeguate – prosegue il dottor Briganti – è la formazione del personale sanitario. Dal ‘Sistema Passi’ emerge che la percentuale di persone che effettivamente riceve consigli dal proprio medico su una regolare attività fisica e una dieta equilibrata, con un’eventuale indicazione per la riduzione ponderale se necessaria, rimane ancora molto bassa. Il Dipartimento di Prevenzione ha un ruolo chiave nella gestione del sovrappeso e dell’obesità e viene collocato al secondo livello di trattamento nel Piano nazionale cronicità. Le attività svolte dal nostro dipartimento per il contrasto all’eccesso ponderale, sono molteplici e sono collegate alla pluralità di professionisti che operano nelle strutture territoriali – in particolare medici, dietisti e assistenti sanitari – che hanno l’obiettivo di raccogliere dati epidemiologici e di promuovere la regolare attività fisica e la sana alimentazione».
La corretta alimentazione rappresenta un cardine fondamentale per la prevenzione dell’obesità. Fra le attività svolte, il Dipartimento di Prevenzione effettua il monitoraggio delle abitudini alimentari in diversi contesti, come quello scolastico e quello lavorativo, e conseguentemente programma e offre interventi di educazione alimentare nelle diverse fasce di età e in diversi setting, garantendo la valutazione dei menù della ristorazione scolastica e assistenziale e il controllo della loro corretta applicazione. Di particolare rilievo sono inoltre le consulenze di dietetica preventiva e gli interventi di counseling nutrizionale individuale e di gruppo negli ambulatori dedicati.
L’erogazione delle prestazioni avviene attraverso attività programmate, anche in sinergia con altre strutture aziendali che lo richiedano, come ad esempio gli interventi di educazione alimentare nelle scuole o il monitoraggio dei piani nutrizionali nella ristorazione collettiva. Le prestazioni vengono erogate anche su richiesta degli interessati, inviata tramite Pec. Può essere richiesta ad esempio la vidimazione dei menù e la consulenza per i capitolati di appalto nella ristorazione collettiva o la partecipazione di personale sanitario agli incontri delle Commissioni mensa istituite dai Comuni.
«Dallo scorso anno – continua il direttore del Dipartimento di Prevenzione Briganti – è attiva l’offerta di counseling nutrizionale di gruppo. Questa prestazione fornisce agli utenti informazioni pratiche sulle strategie utili per adottare uno stile di vita sano. Il gruppo crea un ambiente di supporto tra i partecipanti e può facilitare cambiamenti duraturi nel tempo. Il percorso, erogato gratuitamente, prevede cinque incontri, della durata di circa due ore ognuno, condotti da medici, dietisti e fisioterapisti. Si affianca al percorso di gruppo, il counseling nutrizionale individuale. L’obiettivo delle prestazioni fornite nell’ambito del Dipartimento di prevenzione, sposa il messaggio della giornata mondiale dell’obesità per il 2025 che pone l’attenzione sul cambiamento dei sistemi e non delle persone, mettendo le stesse al centro dei servizi».
Per informazioni sulle modalità di accesso ai servizi, fare riferimento alle informazioni presenti al link https://www.uslsudest.toscana.it/guida-ai-servizi/igiene-pubblica-e-nutrizione/prestazioni/counseling-nutrizionale

UNICEF per Giornata Mondiale dell’Obesità del 4 marzo lancia una nuova pubblicazione “Il peso è giusto?” realizzata con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)
In occasione della Giornata mondiale dell’Obesità (4/3) l’UNICEF Italia – con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)- lancia la nuova pubblicazione “Il peso è giusto?” sul tema del sovrappeso e dell’obesità dei bambini. Nel mondo, nel 2022, 37 milioni di bambini e bambine di età inferiore ai 5 anni e oltre 390 milioni di bambini, bambine e adolescenti di età compresa tra i 5 e i 19 anni erano in sovrappeso; Nel 2023, in Italia il 28,8% dei bambini e delle bambine fra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso/con obesità.
“Sovrappeso e obesità rappresentano nuove e crescenti minacce per la salute dei bambini e delle bambine;  malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Con la facile accessibilità di cibi poco sani e a basso costo, i bambini e le bambine – soprattutto quelli in condizioni di povertà – non ricevono la dieta nutriente di cui hanno bisogno per una crescita sana”– ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.  
Nei paesi a reddito alto e medio-alto, dove vive il 31% di tutti i bambini e le bambine del mondo sotto i 5 anni, è concentrato il 48% di tutti i bambini e le bambine colpiti da sovrappeso. In Europa meridionale nel 2022 erano 500.000 i bambini e le bambine in sovrappeso.
In Italia, nel 2023 i bambini e le bambine in sovrappeso erano il 19,0% e con obesità il 9,8%, inclusi coloro che presentano obesità grave (2,6%), secondo l’ultima indagine del Sistema di sorveglianza nazionale “OKkio alla SALUTE” dell’Istituto Superiore di Sanità, che – coinvolgendo oltre 50mila bambine/i e altrettante famiglie con campioni rappresentativi – descrive la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo del peso, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica e di sedentarietà nei bambini e nelle bambine di 8-9 anni.
In particolare nel 2023, i genitori dei bambini campionati hanno riportato che quasi 2 bambine/i su 5 non fanno una colazione adeguata al mattino, più della metà consuma una merenda abbondante a metà mattina, 1 su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. Inoltre, il 37% dei bambini e delle bambine consuma i legumi “meno di una volta a settimana” e più della metà di loro mangia spuntini dolci “più di 3 giorni a settimana”.
Per quanto concerne l’attività fisica: nel 2023 in Italia, un/una bambino/a su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare.
Considerato il ruolo centrale della nutrizione nei primi 1000 giorni di vita come fattore determinante per la prevenzione dell’obesità, nel Report vengono presentati anche i dati del Sistema di Sorveglianza nazionale bambini e bambine 0-2 anni, promossa dal Ministero della Salute e coordinata dall’ISS, che nel 2022 ha coinvolto 35.550 madri. I risultati mostrano che: i bambini/e allattati/e in maniera esclusiva a 2-3 mesi di età sono complessivamente il 46,7%. La percentuale di allattamento esclusivo diminuisce notevolmente tra i/le bambini/e di 4-5 mesi risultando pari al 30,0%. La prevalenza di bambini/e che ha assunto latte materno nella fascia d’età 12-15 mesi risulta pari al 36,2%. Il 13,0% di bambini e bambine tra 0 e-2 anni non è mai stato allattato.
La pubblicazione ha l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sul tema della malnutrizione dei bambini e in particolare sul sovrappeso e sull’obesità nel mondo e in Italia. Lo studio offre inoltre una serie di spunti per promuovere abitudini sane per una corretta alimentazione e su come approcciare il tema in famiglia.

 CREDIT FOTO: UN0515246

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