Le mamme della Valtiberina contro la Usl: “No al cambio forzato del pediatra”

Lasciateci il nostro pediatra. È questo il succo dell’appello lanciato da un gruppo di mamme aretine, residenti in Valtiberina e contrarie a un possibile imminente trasferimento d’ufficio dei loro bimbi alle cure del nuovo pediatra della zona, il Dr. Losi. “Nulla di personale, questo sia chiaro“, specifica Giulia Zanelli, portavoce della protesta per Arezzo24. Ma l’imminente cambio di pediatra non piace a molte di loro, in virtù del delicatissimo rapporto che lega le famiglie a questa figura professionale. Una relazione da preservare, secondo le protestanti, sicuramente da non spezzare con un passaggio forzato a un dottore diverso.
Il passaggio dei circa 90 piccoli selezionati dalla Usl di cui parla la signora Zanelli, per adesso, non si è ancora verificato. “Poco meno di una settimana fa molte di noi sono state contattate dai nostri pediatri“, racconta la mamma. “I dottori ci hanno annunciato che nei prossimi giorni ci sarebbe arrivata una lettera della Usl per comunicarci il cambio d’ufficio – per adesso (fino a ieri sera ndr) è capitato solo a una mamma che conosco. Il motivo sarebbe un esubero di pazienti“.
Fin qui tutto chiaro. Ma quali sono le modalità e i criteri di questa decisione? “Non lo sappiamo. Questo spostamento riguarda solo chi ha acconsentito? Perché io non ho firmato nulla, non sono d’accordo col passaggio. So che ci sono anche persone contente di cambiare, ma l’obbligatorietà è sicuramente da evitare“. Stando alle informazioni di cui Giulia Zanelli è in possesso, fra i circa 200 bambini nati a partire dall’inizio dell’estate scorsa – scelta come spartiacque per l’assegnazione al nuovo dottore entrato in servizio per la comunità valtiberina – l’azienda sanitaria avrebbe individuato poco meno della la metà dei nominativi come destinatari del provvedimento .
“Premetto che queste dichiarazioni non vogliono essere un’accusa verso il dott. Losi. Nessuna di noi ha nulla contro di lui o contro l’arrivo del terzo pediatra. Vogliamo solo contestare la metodologia e i criteri di scelta della Usl, che arbitrariamente ha deciso che dovessimo obbligatoriamente cambiare pediatra, senza possibilità di fare nulla. I criteri per la scelta ci sono ancora oggi sconosciuti, dato che bambini nati nello stesso periodo dei nostri, o addirittura dopo, non sono rientrati nella selezione. Per quanto siamo riuscite a capire, la scelta è stata fatta tra i nati da giugno del 2018 ad oggi, per un totale di 90 bimbi. Oltre a questo, c’è l’aggravante che alcune di noi al momento dell’iscrizione del proprio figlio al pediatra sono state informate della possibilità, e hanno firmato un foglio, che attestava l’eventualità; altre come nel mio caso, no. Il rapporto tra medico e paziente si fonda sulla fiducia ed è un legame indissolubile, a maggior ragione se si tratta di neonati. Io sono contraria al cambio, ma se dovesse essere inevitabile almeno che si possa capire perché hanno deciso così, in base a quali parametri“, conclude la mamma.