Riccardo Ciarpaglini, neurochirurgo spinale a Berna, è il “ricercatore aretino nel mondo”

AREZZO – E’ andato a Riccardo Ciarpaglini, figlio d’arte, neurochirurgo spinale in un centro di alta specializzazione di Berna, il riconoscimento “Ricercatore aretino famoso nel mondo” edizione 2024. La consegna dell’onorificenza avrà luogo domani, mercoledì 15 maggio alle 21.20, durante una trasmissione in diretta su Teletruria. In quella occasione illustrerà come da Arezzo è poi giunto nel cantone di lingua tedesca della Svizzera, come ha compiuto questa scelta, come si è affermato in un ambito medico chirurgico di altissimo livello, coniugando ricerca, lavoro e famiglia.

In studi oltre ai vertici della Fondazione, ci sarà il padre Giuseppe, notissimo ortopedico aretino, l’amico del cuore Paolo Borgheresi, cardiologo, e il direttore del comitato scientifico della fondazione, Raffaele Scala, direttore della Pneumologia del San Donato, che ha contribuito nella scelta di quest’anno.

La Fondazione, presieduta da Paola Butali, illustrerà nell’occasione, oltre alle attività di ricerca clinica svolte e finanziate dentro il nostro ospedale con numerose borse di studio in essere, anche un nuovo importante progetto che scatterà in autunno: 4 unità operative saranno convolte in una attività di sviluppo della telemedicina, per assistere con maggiori controlli e minori difficoltà per i cittadini, pazienti in cura presso le proprie abitazioni. Progetto per il quale la Fondazione chiederà, come gia avvenuto nei 20 anni dalla sua nascita, il contributo e il sostegno della comunità aretina.

Il “5 per 1000”

“Le pecore si contano a maggio” recitava un vecchio proverbio aretino. Oggi più prosaicamente si dice “a maggio si pagano le tasse” compilando le denunce dei redditi. In questa occasione si può compiere un gesto di beneficienza a costo zero: si puo firmare in calce al 730 per donare il 5 per mille alla Fondazione Andrea Cesalpino di Arezzo, con il codice 92044150511. Dalla fondazione si sottolinea che (bilanci alla mano), nemmeno un centesimo di quelli donati da cittadini o aziende vengono destinati a scopi diversi dalla ricerca clinica all’interno del San Donato o a iniziative gia realizzate (come il progetto cuore con oltre 1.200 defibrillatori diffusi nella provincia) o come la Telemedicina per la quale è prevista l’entrata in funzione nel prossimo autunno. Chi collabora e si impegna nella Fondazione non percepisce nemmeno alcun compenso. Con lo scopo di destinare fino all’ultimo euro raccolto, solo ed esclusivamente ai progetti di ricerca e salute pubblica.