Un centro clinico, tempestività di diagnosi e cura, nuovi farmaci: le risposte alla sclerosi multipla Ar24Tv
Il suo “esordio” è in età giovanile, tra i 20 e i 30 anni. Colpisce uomini e donne ma ha una preferenza per quest’ultime.
https://www.youtube.com/watch?v=h9qPd3yKLxA
“Al nostro Centro Clinico per la sclerosi multipla – spiega Giovanni Linoli, Direttore della Neurologia del San Donato – i pazienti accedono da tre percorsi: dimissione ospedaliera dal nostro reparto, su indicazione dell’ambulatorio neurologico oppure attraverso il medico di medicina generale. Il principale obiettivo è una diagnosi precoce ottenuta con mezzi diagnostici peculiari e tra questi, ai primi posti, ci sono la risonanza magnetica e l’esame del liquor cerebrospinale. Poi programmiamo e mettiamo in atto una terapia farmacologica. Dai primi anni Novanta disponiamo di nuovi farmaci capaci di influenzare l’evoluzione della malattia e di ritardare il possibile progresso della disabilità”.
Benedetta Calchetti è la responsabile del Centro Clinico del San Donato. “Da alcuni anni c’è ormai un nuovo approccio alla sclerosi multipla. Prima la strategia era quella di attendere le ricadute della malattia per avere la certezza che stesse evolvendo. Sulla base di questa consapevolezza venivano impiegati farmaci i cui effetti non sempre si rivelavano efficaci. Oggi la situazione è oggettivamente diversa e migliore”.
Calchetti sottolinea che questa è una malattia che continua a fare paura: “quando appaiono i primi sintomi il paziente si reca dal medico di famiglia o al pronto soccorso. Può avere disturbi improvvisi alla vista, formicolii, difficoltà a camminare o a rimanere in equilibrio. Accusa la fatica con perdita di forza, problemi di sensibilità, disturbi vescicali. I sintomi possono essere molti e tutti sono in grado di generare ansia sul paziente che dopo una prima diagnosi, arriva da noi. Considerando la giovane età media, non senza un passaggio da “dottor internet” che ovviamente contribuisce ad aumentare la preoccupazione”.
Calchetti e Linoli propongono un approccio razionale a questa malattia: “il paziente può essere mantenuto in pieno benessere e condurre una vita perfettamente normale”.
Occorrono, però, alcune condizioni: “un decorso benigno non è frutto del caso ma di una diagnosi precoce e di cure tempestive”.
Il Centro clinico per la sclerosi mette a disposizione competenze e professionalità. Con Benedetta Calchetti lavorano un altro neurologo, Matteo Grammatico e due infermiere, Marta Lombezzi e Manuela Vagini. La struttura, attiva all’ospedale San Donato, è aperta dal lunedì al venerdì. “Il Centro – ricorda Linoli – si avvale della collaborazione di molti professionisti: dall’oculista all’urologo, dal cardiologo al fisiatra. Quella che garantiamo al paziente è una risposta multidisciplinare, la più efficace oggi possibile”.
“Al nostro Centro Clinico per la sclerosi multipla – spiega Giovanni Linoli, Direttore della Neurologia del San Donato – i pazienti accedono da tre percorsi: dimissione ospedaliera dal nostro reparto, su indicazione dell’ambulatorio neurologico oppure attraverso il medico di medicina generale. Il principale obiettivo è una diagnosi precoce ottenuta con mezzi diagnostici peculiari e tra questi, ai primi posti, ci sono la risonanza magnetica e l’esame del liquor cerebrospinale. Poi programmiamo e mettiamo in atto una terapia farmacologica. Dai primi anni Novanta disponiamo di nuovi farmaci capaci di influenzare l’evoluzione della malattia e di ritardare il possibile progresso della disabilità”.
Benedetta Calchetti è la responsabile del Centro Clinico del San Donato. “Da alcuni anni c’è ormai un nuovo approccio alla sclerosi multipla. Prima la strategia era quella di attendere le ricadute della malattia per avere la certezza che stesse evolvendo. Sulla base di questa consapevolezza venivano impiegati farmaci i cui effetti non sempre si rivelavano efficaci. Oggi la situazione è oggettivamente diversa e migliore”.
Calchetti sottolinea che questa è una malattia che continua a fare paura: “quando appaiono i primi sintomi il paziente si reca dal medico di famiglia o al pronto soccorso. Può avere disturbi improvvisi alla vista, formicolii, difficoltà a camminare o a rimanere in equilibrio. Accusa la fatica con perdita di forza, problemi di sensibilità, disturbi vescicali. I sintomi possono essere molti e tutti sono in grado di generare ansia sul paziente che dopo una prima diagnosi, arriva da noi. Considerando la giovane età media, non senza un passaggio da “dottor internet” che ovviamente contribuisce ad aumentare la preoccupazione”.
Calchetti e Linoli propongono un approccio razionale a questa malattia: “il paziente può essere mantenuto in pieno benessere e condurre una vita perfettamente normale”.
Occorrono, però, alcune condizioni: “un decorso benigno non è frutto del caso ma di una diagnosi precoce e di cure tempestive”.
Il Centro clinico per la sclerosi mette a disposizione competenze e professionalità. Con Benedetta Calchetti lavorano un altro neurologo, Matteo Grammatico e due infermiere, Marta Lombezzi e Manuela Vagini. La struttura, attiva all’ospedale San Donato, è aperta dal lunedì al venerdì. “Il Centro – ricorda Linoli – si avvale della collaborazione di molti professionisti: dall’oculista all’urologo, dal cardiologo al fisiatra. Quella che garantiamo al paziente è una risposta multidisciplinare, la più efficace oggi possibile”.