Violenza e discriminazione, si rafforza il “Codice rosa”

Un ulteriore passo in avanti nella presa in carico e nella tutela delle persone vittime di violenza, quello messo a punto dall’Asl Toscana sud est grazie al potenziamento del modello organizzativo aziendale “Codice rosa”. La rete coinvolge già diverse figure professionali specificamente formate, ma con alcune novità. L’implementazione di questo modello prevede, infatti, la creazione di una rete di nuovi e nuove referenti, pronti a intervenire in caso di necessità e che valuterà continuamente eventuali criticità e opportunità di miglioramento. 
L’obiettivo è la garanzia di una presa in carico a 360 gradi della persona vittima di violenza grazie alla cooperazione tra vari ambiti disciplinari. Con questa ulteriore evoluzione del modello, l’Asl Toscana sud est ha inserito una nuova figura di coordinamento per i referenti dei consultori aziendali, una figura di referente per la Chirurgia generale e d’urgenza e altri due referenti (per ambito territoriale provinciale e per le procedure) per il Dipartimento Medicina di laboratorio e trasfusionale. 
Attraverso una serie di protocolli operativi e procedure organizzative, l’Azienda si prefigge di prevenire, identificare e gestire situazioni di violenza o discriminazione. Per farlo, si è dotata sin dall’inizio di una “cabina strategica” presieduta dalla direttrice dell’Area dipartimentale promozione ed etica della salute, Vittoria Doretti, e da una serie di referenti e responsabili del Codice rosa con gli obiettivi di potenziare l’accesso ai servizi, sviluppare programmi di formazione anche nelle scuole e di interfacciarsi con tutti gli attori coinvolti nelle reti antiviolenza a livello aziendale, regionale, nazionale e internazionale. 
Il “nucleo operativo” è composto dal responsabile, direttore Salute e Medicina di Genere, Claudio Pagliara, dal vice responsabile, dal quality manager Codice rosa, dai coordinatori e coordinatrici della rete ospedaliera e 118 e dei Dipartimenti: Materno infantile, Medicina di laboratorio e trasfusionale, Medicina legale, Chirurgia generale e d’urgenza e delle Malattie dell’apparato digerente, dalla coordinatrice territoriale (espressione del Dipartimento servizi sociali) e dalla nuova figura di coordinatrice dei consultori. Tra i compiti del nucleo operativo c’è quello di analizzare le criticità,  realizzare le procedure aziendali e le istruzioni operative e attivare la rete aziendale di codice rosa.
«Questo modello è stato sviluppato per garantire a chiunque si trovi in una situazione di violenza di potersi sentire al sicuro e adeguatamente assistito – spiega il direttore dell’Unità operativa semplice dipartimentale Codice Rosa Salute e Medicina di Genere, Claudio Pagliara –  Il Codice Rosa è una testimonianza del nostro impegno costante nella tutela dei diritti e del benessere delle persone. Siamo fermamente convinti che l’implementazione di questo modello rafforzerà ulteriormente l’attenzione e la protezione che la Asl offre a coloro che subiscono violenza».

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