La morte di Djalma Bastanzetti riporta alla memoria le origini dell’industria aretina
Djalma come il nome del nonno, presidente della Camera di Commercio di Arezzo dal 1945 al 1955, e figlio di Donato, l’ultimo titolare della prima fabbrica aretina, la fonderia, appunto Bastanzetti, chiusa nel 1989 dopo 98 anni nei bastioni di Porta Buja, dai cui forni sono uscite fusioni di ghisa, come le campane che hanno fatto il giro del mondo.
Neppure le bombe dell’ultima guerra che colpirono il bastione impedirono la ripresa della fonderia, la cui sirena ha fischiato fino a trent’anni fa per i turni degli addetti ai forni.
La sirena è tornata a fischiare per una volta nel 2015 quando sui ruderi della fonderia è stata inaugurata la Casa dell’Energia, all’insegna della ricerca energetica quasi come continuità di un luogo dove calore ed energia industriale sono stati protagonisti per un secolo.
Dal giorno in cui nel 1889 un altro Donato della dinastia decise di trasferire ad Arezzo un pezzo della sua officina di Udine: una delocalizzazione ante litteram , destinata a diventare il perno delle fonderie Bastanzetti.
In realtà Donato Bastanzetti per ampliare la sua azienda guardava al Sud.
E al Sud era diretto quando in treno incontrò il presidente della Camera di Commercio di Arezzo.
Che gli aprì una prospettiva diversa: acquistare una officina in vendita ad Arezzo. Così, invece che al Sud, nacque nel Bastione di Porta Buja la fonderia Bastanzetti.
Dove in cento anni sono state fuse tonnellate di ghisa per ogni tipo di produzione civile e industriale.
A cominciare dalle campane di tutte le chiese: ma non solo, anche quella dell’ Andrea Doria che affondò quando stava arrivando in porto a New York.
Da tre anni il bastione della Fonderia Bastanzetti rivive una nuova era: quella della Casa dell’Energia.
Perché non ricordarne le origini anche alle nuove generazioni con una targa: “qui fischiava la sirena della Fonderia Bastanzetti”.
Un omaggio a quanti ai forni di Porta Buja hanno lavorato per un secolo e a tutta la dinastia Bastanzetti. Anche a Djalma, appena scomparso.