Bibbiena: è Nuria Andreani il nuovo presidente del Consiglio Comunale

Con grande pragmatismo che lei dice essere “il grande regalo della sua professione” il Presidente del Consiglio commenta: “La mia funzione sarà segnata da equilibrio, moderazione, ma anche rigore: quello che sono chiamata a fare è presiedere un organismo che rappresenta la massima espressione della vita democratica di questo territorio, pertanto sarò inflessibile su questo. Il rispetto delle istituzioni – che noi adulti dobbiamo come esempio alle giovani generazioni e che spesso manca in modo evidente – passa anche da qui, ovvero il rispetto delle regole”. Insistendo sul suo ruolo dice: “Sarò un presidente super partes e non solo a parole. Ci credo molto in questo percorso e ci metterò tutta me stessa. L’approfondimento continuo è un aspetto che non trascurerò”.

Nuria Andreani parla anche del momento in cui le è stato proposto questo ruolo: “Un’emozione immensa, come lo è stata questa grande avventura in generale. Certamente non mi aspettavo tutto questo, ma in qualche modo lo desideravo: ho sempre pensato che prima o poi mi sarei impegnata nella gestione della cosa pubblica poiché l’ho sempre considerato un impegno di valore altissimo, qualcosa di dovuto al territorio in cui si vive. In qualche modo questa chiamata corona un mio antico sogno”.

Per quanto riguarda i primi contatti con la struttura il nuovo Presidente esprime così la sua soddisfazione: “Una grande sorpresa. Ho conosciuto dipendenti molto entusiasti del loro lavoro, una macchina comunale che funziona bene grazie all’impegno di molte persone e al loro senso del dovere, persone preparate e di grande spessore. Lo stesso segretario comunale, persona disponibile, preparatissima e con un livello umano e culturale altissimi e ciò ovviamente è un valore aggiunto importante”.

Sull’essere donna, avere una professione difficile ed essere adesso impegnata anche in politica dice: “Non è facile conciliare i tempi di cura a quelli del lavoro, certo. Ma questo non è uno svantaggio per una donna, non lo deve essere assolutamente. Nel nostro comune ci sono servizi efficienti… poi ci sono i nonni, la loro cura. Direi che i i figli non possono diventare un alibi per non impegnarsi. Adesso sono una mamma nuova e anche la qualità delle cose che faccio è cambiata, ovvero ha una profondità maggiore. Tutto questo, credo, porta alle cose che facciamo qualcosa in più e non lo dico in modo retorico, visto che non mi appartiene”.

Lettrice appassionata, predilige libri e testi di psicologia, il tutto legato anche alla professione che svolge. 

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