I dati del primo convegno su “Sport e Fede”
L’evento, patrocinato dal Comune di Arezzo, dalla Diocesi di Arezzo – Cortona – Sansepolcro, Provincia di Arezzo e dalla Fondazione Arezzo Comunità, ha visto coinvolti istituzioni del territorio e regionali, rappresentanti degli enti sportivi, istituti di credito e associazioni del terzo settore.
L’indagine realizzata ha coinvolto 187 società sportive della Provincia di Arezzo e oltre 40 parrocchie, oratori e circolo parrocchiali della Diocesi di Arezzo – Cortona – Sansepolcro, intervistati tra febbraio 2021 e marzo 2024. In parallelo, sono stati inviati dei questionari ad alcune scuole statali della provincia, raccogliendo il feedback di 358 utenti, tra ragazzi, ragazze e docenti. I dati, snocciolati dal Presidente del Csi di Arezzo Lorenzo Bernardini, sono stati successivamente discussi dai presenti davanti ad oltre 60 partecipanti, tra i quali vi erano: Mons. Andrea Migliavacca, Vescovo della Diocesi; Alessandro Viti, Presidente Sport&Salute Toscana; Carlo Faraci, Presidente Csi Toscana; Antonio Agostinelli, vice presidente regionale Cip; Alberto Melis, Delegato Coni Arezzo. Sono intervenuti anche: Alfredo Provenza (Arezzo Comunità), Nicola Carini (Provincia Arezzo), Federico Scapecchi (ass. Sport e politiche giovanili Comune di Arezzo), Maria Luisa Di Lorenzo (Questore Arezzo), Aldo Poponcini (Comandante Vigili Arezzo), Teodolinda Aniello (Credito Sportivo Toscana), Andrea Sassi (Fondazione Cassa di Risparmio Firenze), Sara Nocentini (Progettista), Elisa Canocchi (Coordinatrice Pedagogica, educatrice e formatrice) Roberta Bichi (VicePreside F. Severi), Isabella Ravegnani (Consulta studenti), Pierluigi Rossi (Primo rettore fraternità dei laici), Valerio Giunti e Giulia Innocentini (Dirigenti Csi Arezzo). Hanno mandato un loro intervento video Lucia Tanti (Comune di Arezzo), Alessandro Monacelli (Direttore Casa Circondariale di Arezzo), Bernard Dika (Portavoce Eugenio Giani), lo Studio Ghiretti, Albino Rubeo e Don Scardicchio. Infine, è stato fatto un tavolo con i parroci presenti.
I DATI DELL’INDAGINE – Società Sportive
Le note positive: 85% delle società pensa di tornare a pieno o quasi pieno regime di iscritti nel 2024; il 59% pensa che il 2024 sarà in linea o migliore del 2023 per gli eventi sportivi; il 48% prevede di avvalersi di un numero maggiore di collaboratori del 2023. Tanto entusiasmo per la ripartenza post pandemia con numeri dello sport e dei giovani che si aggregano in crescita. Sono aumentati gli eventi sportivi e molto hanno evidenziato l’importanza della formazione di istruttori e dirigenti.
Le note negative: il 24% delle società diminuirà le proprie attività rispetto al 2022; il 26% crede che non si riuscirà a ritornare ai livelli pre-pandemia; il 47% immagina di dover ridimensionare l’organico; forte necessità di sostegno per costi di locazione, utenze, iscrizioni. La riforma dello sport ha portato molta confusione. In modo generico, le risposte hanno riportato un giudizio come vetusto sull’impiantistica. C’è stato un aumento della sedentarietà sotto i 16 anni. Ancora oggi le barriere architettoniche penalizzano gli utenti e mancano istruttori del settore per l’inclusione delle disabilità
Permane la forbice di genere: 40% di praticanti tra i maschi e 30% tra le femmine, 30% di inattivi tra i maschi e 37% tra le femmine. Il cambio di modalità di pratica (da strutturata a non strutturata) e l’aumento della sedentarietà interessa quasi in toto la componente femminile, mentre quella maschile non sembra aver intaccato le proprie abitudini sportive.
Penalizzate le fasce di età giovanili: i livelli di pratica sportiva si sono significativamente ridotti rispetto al passato tra i bambini e gli adolescenti, mentre hanno tenuto tra gli adulti (seppur con modalità differenziate di pratica). I giovani hanno mantenuto (o ripreso) le abitudini pre-pandemiche, nelle fasce adulte c’è stata una erosione delle forme più strutturate a vantaggio di quelle non strutturate e della sedentarietà.
I Dati – Oratori/Parrocchie/Mondo scolastico
I dati positivi: le nuove generazioni stanno riscoprendo gli oratori, anche grazie attraverso le associazioni e il mondo del volontariato. La vita diocesana è in netta ripartenza. Positività nei confronti del mondo dello sport, il fare squadra, vorrebbero conoscere il mondo oratoriale, piace il nuovo Vescovo, conoscono il CSI, vogliono sedere nei tavoli di rappresentanza, proporre progetti, instaurare rapporti con le istituzioni, lo sport è benessere per la salute.
I dati negativi: strutture vetuste; spesso gli oratori non hanno legami con le istituzioni pubbliche. Poca programmazione di attività coordinate che portano difficoltà alle famiglie a vivere la vita dell’oratorio. Società sportive poco accoglienti, stress istruttore tecnico, non conoscono la propria parrocchia, percepiscono il parroco come «no sport», si fa poco sport nella scuola, docente ed. fisica poca qualità, il docente di religione non è stimolante per attività post scuola, vorrei praticare più attività fisica, bullismo dei compagni quando sbaglio, non conosco il ruolo del dirigente sportivo, non conosco la formazione per educatore parrocchiale.
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