Il polo italiano parla aretino

AREZZO – La Unoaerre Acquedotto Romano ha vinto il titolo italiano di polo. I campionati nazionali andati in scena al Roma Polo Club hanno parlato aretino in virtù del sostegno della più storica azienda orafa del territorio alla formazione che, al termine del fine settimana di incontri, è riuscita a imporsi come la migliore dell’intera penisola. Il connubio tra Unoaerre e Acquedotto Romano è ormai consolidato da molte stagioni in comune e, dopo il secondo posto tricolore nel 2023, ha conosciuto ora la grande soddisfazione della vittoria dello scudetto in uno sport equestre dove l’eleganza incontra l’agonismo.

Il Campionato Italiano U.S. Polo Assn ha registrato un’edizione storica per la presenza sugli spalti di millecinquecento appassionati e per il record di ben nove squadre iscritte. La Unoaerre Acquedotto Romano di Montecompatri ha schierato Giorgio Cosentino, Massimo Elser, Ignacio Kennedy e Goffredo Cutinelli Rendina che, di successo in successo, sono arrivati a giocare la finalissima contro il Battistoni Polo Team e a centrare la vittoria finale per 8-3, riportando così il brand Unoaerre sul gradino più alto del podio a distanza di due anni dall’ultima volta. Lo sport, inoltre, è stato proposto in abbinamento alla solidarietà con il Campionato Italiano che è stato promosso in abbinamento con l’evento benefico “Polo For Smile” per raccogliere fondi per contribuire alle cure chirurgiche e all’assistenza medica di pazienti con malformazioni al volto tra Sud America e Africa. «Ci congratuliamo con l’Acquedotto Romano Polo Club – commenta Luca Benvenuti, amministratore delegato di Unoaerre, – per questo prestigioso titolo in uno sport che sta registrando un continuo crescendo di appassionati. La nostra azienda è, da sempre, vicina al mondo dello sport come veicolo privilegiato di socialità e socializzazione, di educazione ai valori e formazione delle giovani generazioni, di condivisione di una passione e sviluppo di un territorio: siamo orgogliosi di aver visto il nostro brand sul gradino più alto del podio».

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