Meoni e Lucci alla Dakar: per il cuore e per la gloria

Il 5 gennaio 2024 l’Arabia Saudita è teatro, per il 5° anno consecutivo, dell’iconico Rally Raid: l’edizione numero 46 della famosa corsa rallystica vedrà tra i partecipanti i due centauri castiglionesi Gioele Meoni e Paolo Lucci.

Gioele Meoni prosegue la tradizione di famiglia: l’indimenticato Fabrizio Meoni è stato uno dei re della Dakar, competizione che l’ha visto trionfare nel 2001 e 2002. «Con il babbo ci eravamo ripromessi di correrla insieme quando avessi compiuto i diciotto anni. Purtroppo non c’è stato il tempo». Gioele debutta nella classe Malle Moto con una promessa nel cuore: correre la Dakar insieme al suo babbo. Anche se Fabrizio non c’è più, Gioele lo porterà in sella con sé in ogni nota, insieme ai progetti di solidarietà avviati dal padre legati alla Fondazione Fabrizio Meoni Onlus e Dakar4Dakar: «Qui non per vincere, ma per costruire una scuola».

Paolo Lucci è l’unico italiano negli ultimi anni che si è prefissato un obbiettivo chiaro: stare con i primi. Dopo il 15º posto assoluto del 2023, quest’anno punta ad entrare nell’Olimpo. Il ventinovenne Paolo, che corre per il Bas World KTM Racing Team, non è stato solo il migliore tra gli italiani, ma uno dei top rider della precedente edizione: “Quando ci corri, la Dakar diventa la tua vita”, ebbe a dichiarare Lucci, che va in cerca di conferme tra i protagonisti.

Con oltre 1.000 partecipanti iscritti alla gara, il Rally Dakar 2024 rimane uno degli eventi più incredibili ed affascinanti nel motorsport, perché nonostante i cambi di location e il mastodontico sviluppo tecnologico, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e arrivare al traguardo è per tutti tutt’altro che scontato. Come nel 2023, anche quest’anno sarà l’Arabia Saudita ad ospitare le 12 tappe del Rally Raid più pericoloso, massacrante e iconico del mondo. Con partenza dalla città di AlUla e arrivo a Yanbu, i partecipanti percorreranno quasi 7900 km (di cui 4.727 km cronometrati) in due settimane auto, moto, camion e quad passeranno attraverso vasti deserti, dune implacabili e paesaggi incantevoli spremendo al massimo i propri mezzi tenendo sempre gli occhi bene aperti perché alla Dakar nulla può essere dato per scontato e qualunque cosa può compromettere il risultato o la permanenza in gara. 

Per la quinta edizione consecutiva si parte in Arabia Saudita dalle rive del Mar Rosso. Se dodici mesi fa, le ostilità iniziarono con un prologo nel giorno di San Silvestro, questa volta lo start arriverà il giorno prima dell’Epifania (il 5 gennaio) con un prologo da AlUla a AlUla di 158 km (di cui 28 di speciale), che sarà l’antipasto di un percorso che si estenderà per un totale di 7.891 km totali – 4.727 km dei quali cronometrati – che porteranno i 778 concorrenti nel cuore dell’Arabia Saudita a sfidarsi sulle maestose ed insidiose dune del deserto dell’Empty Quarter, laddove si incendierà la battaglia e si svilupperà anche la grande novità di questa edizione, la Superstage crono di 48 ore che obbligherà i partecipanti a rifocillarsi e riposare in uno degli otto bivacchi presenti lungo il percorso. In totale le tappe saranno 12 più il prologo, con un solo giorno di riposo previsto per il 13 gennaio a Riyad.

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