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lunedì | 28-04-2025

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Montevarchi Sangiovannese non è e mai sarà una sola e semplice partita di calcio

Perché quando si parla di derby, in vallata, il pensiero non può che andare a Montevarchi – Sangiovannese. Diffidate dalle imitazioni verrebbe da dire, quello con la “D” maiuscola è quando si affrontano rossoblù e bianco azzurri e che, appunto, dal 1929 hanno cominciato a darsi battaglia. Una storia lunga quasi un secolo, l’ultimo atto lo scorso anno (2 Febbraio) con 1-1 che interruppe la striscia di 7 sconfitte consecutive che costarono la panchina all’azzurro Simone Calori. Il bilancio complessivo, come ci ricorda lo storico Leonardo De Nicola, che tiene conto di 74 gare di campionato (Terza e Prima divisione Toscana, Serie D, promozione e vecchie categorie ante guerra) oltre ad altre 26 fra Coppa Italia, Coppa Toscana e Coppa Volpi del 1929 è oggi il seguente:
36 successi e 110 reti per la Sangiovannese
28 vittorie e 85 goal per il Montevarchi
36 gli incontri terminati in parità 
E gli azzurri sono avanti nel conto globale anche nelle partite, 74, di solo campionato con 23 successi a 21.
Bilancio favorevole che gli azzurri hanno di certo implementato negli ultimi 20 anni e cioè da quando il derby è tornato dopo il più lungo periodo di assenza (17 anni dal 1983 al 2000 per la netta supremazia rossoblù); dal celebre incontro di Coppa Italia dell’agosto 2000 vinto con un goal di Giorgio Bresciani, la Sangio ha vinto ben 10 dei 22 incontri giocati nelle due manifestazioni nazionali a fronte di 8 pari e di sole 4 vittorie aquilotte, equamente divise fra Coppa e campionato. E domani si ritorna a parlare di tutto questo ma in tono decisamente minore, perché gli spalti del “Brilli Peri”, per tutto quello che stiamo vivendo, sarà orfano di una grande cornice di pubblico. Già, sarebbe stato proprio così; gli aquilotti di Roberto Malotti sono reduce da un ottimo periodo ed una classifica invidiabile (con due gare ancora da recuperare) con 23 punti all’attivo, mentre gli azzurri di Iacobelli, che ha già finito la stagione causa la mazzata della squalifica a lui comminata di sei mesi, seguono a 21 con una partita, forse, da recuperare come quella col Siena. La giustizia sportiva, in questo senso, si pronuncerà lunedì. C’erano, insomma, tutti gli ingredienti per una grande cornice di pubblico, i classici sfottò, le coreografie sempre preparate nei dettagli ed il dopo gara che, a seconda dei vincitori e vinti, regala sempre giorni di sane discussioni nei bar o nei ritrovi abituali delle due tifoserie. Perché tra sangiovannesi e montevarchini c’è rivalità da sempre, anche fuori dall’ambito sportivo, ma nell’arco di 5 km si conoscono tutti o quasi. Ci si può guardare in cagnesco, lanciare qualche frecciata sui social, ma oltre non si è mai andati e le ultime sfide giocate, con oltre 2000 spettatori sugli spalti, ne sono la chiara testimonianza. Sarà triste rinunciare a tutto ciò ma sul campo, ne siamo certi, sarà gran battaglia. Perché Montevarchi – Sangiovannese non è e mai sarà una sola e semplice partita di calcio.

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