Roberto Muzzi chiarisce ad Arezzo24 i motivi dell’esonero di Mario Palazzi
Nel momento più delicato di questa stagione è arrivato l’esonero di Mario Palazzi, allenatore della primavera che stava ottenendo ottimi risultati. Nel corso dell’intervista rilasciata alla nostra testata Palazzi, ad inizio settimana, aveva dichiarato che le motivazioni che gli erano state fornite riguardavano esclusivamente il modulo, non conforme alla prima squadra, e la durata delle sedute degli allenamenti che, secondo la società, sarebbero state troppo lunghe. Questo sarebbe stato comunicato a Palazzi dal responsabile del settore giovanile Cristiano Tromboni. Ma Roberto Muzzi ci tiene a precisare che il motivo del divorzio dall’ex allenatore in seconda di Serse Cosmi è un altro: “La verità è una sola e allo stesso tempo molto semplice – attacca il direttore generale amaranto – Mario Palazzi aveva una visione differente della gestione della squadra primavera da quella della società. Mi spiego: abbiamo messo a disposizione di Palazzi una trentina di giovani sui quali l’Arezzo crede e ha investito dei soldi. L’obiettivo è quello di valorizzarli e farli crescere per ritrovarsi poi domani giocatori pronti per la prima squadra. Per arrivare a questo importante traguardo è necessario farli crescere facendoli giocare”.
Questo non accadeva?
“Purtroppo Palazzi ne utilizzava soltanto la metà, il minutaggio di alcuni tesserati era davvero irrisorio, questa per noi non era la strada da percorrere”.
Che cosa avevate chiesto a Palazzi ad inizio stagione?
“Con lui eravamo stati chiari, la missione della squadra primavera era ed è la crescita e l’impiego di tutti i tesserati. Noi non avevamo chiesto a Palazzi di vincere il campionato ma di formare calciatori che possano tornare utili alla prima squadra, questo l’obiettivo primario, poi se arrivava la vittoria saremmo stati ancora più felici, ma non è la nostra missione”.
Il Presidente Fabio Gentile nel corso di una intervista rilasciata ad un collega di ArezzoTv ha lasciato capire che c’era stato uno screzio con un tesserato.
“Lo screzio al quale fa riferimento il presidente è quello intercorso tra Palazzi e Tromboni riguardo il mancato impiego di alcuni tesserati, un aspetto sul quale eravamo stati molto chiari ad inizio stagione. Ci tengo comunque a sottolineare un aspetto: ho stima di Mario Palazzi, un professionista serio e preparato, una persona umana e sensibile. Il problema, lo ripeto, è che aveva una visione della gestione della squadra primavera diametralmente opposta alla nostra. Per lui contava soltanto vincere, ma non è quello che gli avevamo chiesto.”
Quindi allenamento e modulo non c’entrano nulla con l’esonero.
“Non c’entrano assolutamente niente. La prima squadra adotta più moduli, spesso cambiano anche nel corso del match. Figuriamoci poi se stiamo lì a cronometrare la durata degli allenamenti, che senso avrebbe?”.
Al termine dell’intervista con l’ex attaccante di Lazio e Cagliari inevitabile una battuta sulla dura lotta per la salvezza.
“È una stagione sciagurata, abbiamo fatto molti errori, specialmente nel corso della campagna acquisti estiva affidata al direttore sportivo Di Bari. Con questo non voglio scaricare la responsabilità su di lui, l’avevo scelto io e quindi me ne assumo le colpe. Abbiamo fatto una seconda campagna acquisti portando ad Arezzo giocatori importanti per questa categoria. Il Covid, la sfortuna, qualche arbitraggio sfavorevole, tante cose che si sono messe di mezzo, ma sono sicuro che alla fine ce la faremo, poi la prossima stagione cambierà la musica, siamo qui per portare l’Arezzo in alto, di questo statene certi”.
Appeso alla parete, dietro le sue spalle, un poster con la foto della Minghelli stracolma di tifosi, tutta imbandierata. Sembra passato un secolo, il pubblico manca a questa squadra, manca a chi ama il calcio, avrebbe dato quel calore e quella spinta che avrebbe fatto la differenza.