Grande musica e cena stellata con la lady chef Silvia Baracchi al castello Ruspoli di Vignanello
Un evento unico quello di sabato 15 gennaio 2022 al Castello Ruspoli nell’ambito di Domus Artium per ascoltare due interpreti come Hilary Hahn, la superstar del violino, un’icona della classica in tutto il mondo e Andreas Haefliger, tra i più fini interpreti beethoveniani, in un salone con un gruppo ristretto di persone, restare a parlare con gli artisti e cenare insieme a loro.
Un evento che prenderà avvio alle ore 15.30 con una visita guidata del castello e del magnifico spazio esterno, uno dei giardini rinascimentali più importanti d’Europa con un parterre di rara bellezza. Ad accogliere il pubblico nella residenza rimasta attraverso i secoli di proprietà della stessa famiglia che ha custodito qui tutta la storia di generazioni, la padrona di casa Claudia Ruspoli insieme al direttore esecutivo Barrett Wissman.
All’imbrunire un gioco di luci, seguendo il profilo delle siepi di bossi, illuminerà il giardino creando un ricamo luminoso che resterà visibile anche dalla sala del concerto creando quasi una performance di light art open air.
Al termine del concerto si apre la serata conviviale, il pubblico si sposta nella Sala attigua dove ha inizio la cena rinfresco firmata da Silvia Baracchi, nota chef stellata de Il Falconiere, wine resort di Cortona, in abbinamento ai vini prodotti dalla stessa azienda Baracchi. Una cucina la sua che regala ogni volta grazia e tecnica profonda ai più intensi e autentici sapori del territorio. Così come fortemente identificativi del territorio sono i grandi rossi che accompagneranno i piatti.
«I piatti che ho pensato per l’evento a Castello Ruspoli seguono la stagionalità e appartengono alle antiche tradizioni toscane – ricorda Silvia Baracchi, una stella Michelin e membro di Euro Toques Italia – è il caso del pasticcio di carne, la cui ricetta si trova già nel Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e che viene cotto allo stesso modo sin dai tempi del Rinascimento. Tipici dell’aretino sono invece gli gnudi, chiamati così perché si presentano “nudi”, senza pasta».