Su Spotify, Pau dei Negrita è testimone d’eccellenza delle meraviglie di Arezzo
“Ciao sono Pau dei Negrita, quello che canta…” inizia così, con un pizzico di ironia lo spot audio che invita a scoprire le terre di Arezzo e che, dal 6 al 20 ottobre, sarà programmato su Spotify, il servizio di musica in streaming più famoso al mondo. Pochi secondi che privilegiano la voce nuda di Pau (Paolo Bruni), in cui il frontman della band aretina si offre come testimone della bellezza senza fine della sua terra. Un invito semplice e autentico il suo che non manca di destare curiosità. Voluta e ideata dalla Fondazione Arezzo Intour questa nuova campagna di promozione turistica prevede 300mila passaggi dello spot audio nelle due settimane di programmazione, che saranno diretti ad un pubblico selezionato per età e interessi. Oltre a Spotify lo spot sarà trasmesso su Amazon Music e Apple Music servizi on demand parte dello stesso network. “Era importante che la voce di questo spot fosse riconoscibile e soprattutto vera – commenta il presidente della Fondazione Arezzo Intour Simone Chierici -. Per raccontare che un posto è bello bisogna averlo vissuto, bisogna conoscerlo e amarlo. Paolo, a nostro avviso, era la persona perfetta per poterlo fare. E così è stato. In questi pochi secondi riesce a trasmettere calore e amore per la sua terra. Fa venire voglia di scoprirla. Non possiamo che essergli grati per aver accolto il nostro invito con generosità ed entusiasmo. Un regalo bellissimo che ha fatto alla sua terra”. La campagna di promozione turistica su Spotify si inserisce in un progetto ininterrotto di comunicazione che mira a promuovere la destinazione turistica Arezzo su mezzi e strumenti differenti allo scopo di raggiungere pubblici diversi. Un lavoro che integra e completa quello di Discover Arezzo (www.discoverarezzo.com) il portale per il turista, ideato e realizzato dalla Fondazione Arezzo Intour, che, attraverso innovativi strumenti digitali invita a scoprire una terra senza tempo dove ciascuno può progettare, programmare e compiere “un viaggio su misura”.
Photo credits: Michele Piazza