La Toscana, dopo l’estate 2021 della ‘ripartenza’ dei mercati, sta tornando gradualmente ai grandi numeri del 2019. Si è consolidata la crescita della domanda italiana, ad eccezione della leggera leggera flessione della costa. Ma il dato che filtra dall’indagine riguarda l’importante recupero della domanda straniera: dopo i due anni di pandemia dovrebbe nuovamente superare il 40% della quota di mercato.
Non nasconde ottimismo e soddisfazione l’assessore all’economia e al turismo, malgrado le difficoltà evidenziate dal comparto e le incognite derivanti dall’aumento indiscriminato dei prezzi a partire dall’energia, dal clima di incertezza e insicurezza economica e, fattore da non sottovalutare, dalla ripresa dell’inflazione con riflessi sui redditi reali delle famiglie. La Toscana, sottolinea l’assessore, si conferma meta ideale e punto di attrazione soprattutto per i visitatori provenienti dall’estero: un risultato reso possibile grazie al grande impegno degli operatori sul territorio e dal lavoro di promozione condiviso con gli ambiti turistici per creare un’offerta sempre più ricca, variegata ed accattivante.
Le stime delle presenze turistiche per giugno-luglio-agosto segnano un +17,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. In totale gli arrivi nelle strutture ricettive potrebbero raggiungere i 5,4 milioni, mentre il dato delle presenze indica 22,5 milioni, con un risultato che avvicinerebbe il sistema ricettivo regionale ai valori pre-pandemia: -4,8%. Crescita maggiore per la domanda straniera (percepita in aumento dall’83,8% del campione). In leggera crescita anche la domanda italiana (indicata dal 39,8% del campione). Per i mercati stranieri l’aumento stimato è del +47,7%, mentre per gli italiani si ferma al +2,1%. Le provenienze dall’estero sono state prevalentemente europee (il dato positivo riguarda soprattutto Germania, Paesi Bassi, Francia, Belgio, Svizzera, Polonia e Spagna), ma segnali positivi arrivano anche dai mercati extraeuropei (in particolare per Stati Uniti e Regno Unito, ma anche per Australia, Canada, Israele e Brasile).
Vediamo qualche dato più nel dettaglio. L’incremento stimato per le strutture alberghiere è del +17,3%, quello per le extralberghiere del +17,7%. Risultati positivi, ma abbastanza differenziati, tra le diverse aree-prodotti: in forte aumento città/centri d’arte +43,8%; costa +5,1%, grazie sopratutto alla domanda straniera che ha contenuto la leggera flessione degli italiani; +28,9% campagna/collina; +20,5% località termali e +16,6% montagna. Per il generico ‘Altro interesse’+37%.
Anche le stime delle imprese turistiche per settembre sono abbastanza positive. Per il 46,4% del campione sono aumentate le prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2021, per il 33% il dato è stabile e per il 16,2% in diminuzione. La variazione stimata totale è del +10,1% (+10,5% per le strutture extralberghiere, +9,6% per quelle alberghiere; in valori assoluti +480 mila pernottamenti, per un totale di circa 5,2 milioni). La difficile situazione economica si riflette sulle stime per l’ultimo trimestre 2022: solo il 18,8% del campione intravede un’ulteriore crescita, contro il 25,1% che teme una probabile ulteriore flessione, mentre previsioni di stabilità sono state rilevate nel 25% delle risposte.