Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?
Salvo poi impegnarsi prima a Livorno e ora nei pressi della Capitale, non senza aver dichiarato di aver trattato anche un club del nord nel corso dell’estate (e qui vien da chiedersi cosa realmente spinge certi imprenditori ad andare a caccia di squadre di calcio di livello medio e medio-piccolo su e giù per l’Italia, una questione che non riguarda certo solo Ferretti & C., ma che meriterebbe un focus da parte delle leghe e della federazione, pronte a cascare immancabilmente dal pero ogni volta che poi scoppia qualche grana). Le vicende aretine della gestione Ferretti sono note e gli strascichi, da Matteoni a Gatto, fin troppo dolorosi per tornare a parlarne. Certo, dovrebbe essere uno stimolo in più per la squadra chiamata a recuperare il mezzo passo falso interno di domenica scorsa, sicuramente lo sarà per i tifosi che seguiranno i ragazzi di Mariotti anche sulle tribune dello stadio dedicato all’impagabile ed indimenticabile figura di Manlio Scopigno, l’allenatore filosofo inventore e trascinatore del grande Cagliari campione d’Italia che proprio a Rieti si era stabilito. La squadra di casa che veste l’ amaranto celeste ha collezionato sino ad ora un pareggio, una vittoria e mezza sconfitta, proprio una settimana fa, quando l’infortunio dell’arbitro ha costretto alla sospensione della partita sul campo del San Donato Tavarnelle, con gli uomini di Indiani avanti per 3-1. La società non nasconde ambizioni e sia Ferretti che De Martino hanno dichiarato di voler puntare a superare la permanenza in serie D. La costruzione della rosa era stata affidata ad un’altra vecchia conoscenza, Franco Zavaglia, che però proprio nei giorni scorsi ha sciolto (consensualmente a quanto sembra) il suo legame con il Rieti. Intanto è arrivato un portiere esperto, Narduzzo, a rimpiazzare l’incerto under schierato tra i pali sino ad ora e sarà lui a prendere posto in porta contro i “Mariotti’s boys”. Il reparto maggiormente temibile è l’attacco, con il centravanti Marcheggiani sugli scudi, affiancato da Campagna (altro ex sebbene poco utilizzato da noi) e Marchi. Discreto il centrocampo, imperniato sulla bandiera Tirelli, meno solida la difesa, dove ha giocato due volte su tre l’ennesimo ex della domenica Simone De Martino. In panchina l’esordiente Boccolini, uno dei tanti che predica calcio offensivo ed utilizza il 4.3.3. L’Arezzo non avrà vita facile, perché si gioca fuori casa e perché il Rieti vorrà dimostrare che le ambizioni proclamate hanno fondamento. Ci sarà da evitare l’ansia da prestazione, la fretta che porta a compiere errori di misura e fare attenzione in difesa, perché Marcheggiani è uno che in categoria vanta uno score di assoluto rilievo. Va da sé che fare risultato pieno sarebbe importantissimo per riprendere la corsa, dare un segnale al campionato e togliersi anche qualche soddisfazione di contorno.