Anno nuovo, squadra nuova. L’Arezzo vuole voltare pagina
Dopo l’Arezzo uno, quello amatoriale allestito da Di Bari e Fabbro e l’Arezzo due, quello emergenziale per condizione non ottimale degli innesti fatti in fretta e furia e limitato pure dal covid, la società con sforzo encomiabile sta allestendo l’Arezzo tre, quello che dovrebbe auspicabilmente portarci verso la salvezza. Ristrutturato l’organigramma, affidata a Enzo De Vito la poltrona di d.s. (giovane ma con discreto curriculum, legato ad uno dei nomi del mercato di serie A come Faggiano) l’Arezzo ha avviato un programma di potenziamento della rosa con obiettivo immediato e prospettico. Finalmente tesserato Karkalis a coprire la falla a sinistra, è poi arrivata gente di categoria come Sbraga e Altobelli, un giovane attaccante come Carletti. E’ tornato Serrotti ad offrire alternative tattiche in mezzo al campo. A ore si attende l’ufficialità del terzino Ventola dal Pescara e forse, sempre dall’Abruzzo, dell’esterno Di Grazia (ma su di lui c’è la concorrenza dell’Avellino) e poi l’attaccante in grado di dare peso e gol, determinanti per la svolta stagionale. Reintegrato Piu, scelta logica visto che in categoria se correttamente impiegato può tornare utile. Otto arrivi dunque, gran parte dei quali destinati a ricoprire ruoli da titolare: una rivoluzione autentica. Tante le partenze previste e dispiace vedere andar via Fabio Foglia, uno che ha dato tanto alla maglia e che sarà sempre nei nostri cuori. D’altro canto però la classifica piange disperatamente e già centrare la salvezza sarà un’impresa di non poco conto per ottenere la quale i margini di errore sono, fin da subito, bassissimi. Numeri alla mano occorrono dai 25 ai 30 punti per ottenere o il miglior piazzamento in chiave play-out o una salvezza diretta che, se ottenuta, andrebbe di diritto tra e imprese della storia calcistica aretina. Per questo fin da oggi sull’insidioso campo del “Benelli” di Ravenna non si può assolutamente fallire. I nostri avversari contano 13 punti ed occupano la quint’ultima posizione, ovvero la migliore in caso di disputa play-out. Noi siamo a quota 9. Facile dedurre che una vittoria ci farebbe rientrare a pieno titolo nel gruppone ed aprirebbe prospettive anche psicologiche ben diverse per le prossime tre complicatissime sfide con Cesena, Feralpi e Perugia. Ad altro non vogliamo nemmeno pensare, chè sarebbe un esito tale da compromettere non poco anche gli oggettivamente ingenti sforzi economici della proprietà. Sull’erba romagnola probabile l’esordio dal primo minuto di Sbraga, Karkalis e Altobelli tanto più che Bortoletti non è nemmeno tra i convocati visto che radio mercato lo dà ormai prossimo ad accasarsi a Viterbo. Si va verso la riconferma del 4-2-3-1 con Zuppel al centro dell’attacco supportato da Cutolo, Belloni e Cerci. Ad ispirare Arini e Di Paolantonio. Il Ravenna, che ha fatto tutti i suoi 13 punti tra le mura amiche, ha una difesa perforata quasi quanto la nostra, ma un attacco ben più prolifico (il bomber, Mokulu, ha firmato 8 gol). Come detto, però, da oggi il nome dell’avversario avrà un’importanza relativa. Servono soltanto i punti e le vittorie.