Arezzo a Verona per tenere accesa la speranza

Se sarà l’inizio del cammino della speranza o l’ennesima tappa di questo calvario, lo sapremo più o meno ad ora di cena. Tanto ha speso l’Arezzo per allestire la rosa (anzi due, quasi tre), quanto parsimoniosa è la gestione dalla Virtus Verona del factotum Luigi Fresco: presidente, allenatore, general manager. Fa tutto lui (o quasi) nel piccolo club veneto tranne scendere in campo, dove però manda sempre formazioni agguerrite e quadrate, capaci in passato di conquistare insperate salvezze e in questa stagione di togliersi della gran belle soddisfazioni. Pochi soldi, amore (nel senso di un feroce attaccamento alla maglia e di una capacità di creare gruppo non facili da trovare) e fantasia sono la ricetta della Virtus Verona, che recupera vecchi arnesi di categoria e li rimette a nuovo a fianco di ragazzini pescati magari nelle serie inferiori (ce ne sono, a dispetto di quanto visto tra agosto e ottobre dalle nostre parti). La squadra rossoblu arriva alla disfida con i nostri sulle ali dell’entusiasmo, portato da 4 vittorie di fila. Il nostro amato Cavallino invece trotta malinconico verso  il terreno di Borgo Venezia con sul groppone il fardello di altrettante sconfitte e di numeri che definire scoraggianti è puro eufemismo. Per l’appuntamento di oggi pomeriggio Stellone recupera gli squalificati Belloni, Pinna e Cherubin e potrà quindi scegliere pienamente dagli uomini prescelti per presidiare la difesa. Considerato il ritiro top-secret, difficile dire chi sarà della partita, anche se pare difficile rinunciare a Sbraga centrale accanto al quale se la giocheranno Cherubin e Kodr, mentre a sinistra dovrebbe giocare Pinna e a destra Luciani. In mezzo al campo imprescindibile Di Paolantonio, vedremo chi tra (i similmente deludenti mercoledì) Arini e Altobelli gli darà manforte. A destra dovrebbe rientrare Belloni, auspicabilmente con una lucidità differenta da quella mostrata con Feralpi e Perugia. A sinistra ballottaggio aperto tra gli altrettanto fumosi Benucci e Di Grazia, sempre che Stellone non decida di buttare nella mischia il recuperato Cerci anche se questo presupporrebbe un atteggiamento molto offensivo (l’ex Roma, Torino e molto altro, non è certo uno che rientra in copertura). In avanti dovrebbe rientrare Cutolo e, fermi ancora Perez e Carletti, si sceglierà tra Piu e Zuppel (più facile il primo per la maggio capacità di partecipazione al gioco). La Virtus, per parola del suo “boss”, punta a raggiungere prima possibile quota 40 (la salvezza diretta matematica) per poi divertirsi a fare la mina vagante del girone. Il campo è piccolo e su quel terreno la squadra veronese ha costruito molti dei suoi successi. Però la cabala, almeno quella, dovrà prima o poi ricordarsi di noi. La speranza è debole ma non morta e va alimentata.

Nella foto: una fase di gioco della gara di andata

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