Arezzo che cresce torna da Trieste con un punto ed un po’ di rammarico

Una partita di sostanza. L’Arezzo torna da Trieste con il sorriso a metà, perchè se il punto conquistato sull’ostico (anche storicamente) campo del capoluogo giuliano consente di dare continuità alla franca vittoria sul Matelica, è altrettanto vero che c’erano anche i presupposti per fare il colpaccio e tornare a casa con il bottino pieno. Il lavoro di Stellone sta dando i suoi frutti. Il tecnico romano ha dovuto lavorare a fondo sulla testa oltre che sulle gambe dei suoi ed ha dovuto anzitutto fare di questo gruppo di buoni giocatori una squadra, cosa che non è stata per almeno 4 mesi e mezzo. Poi c’era da calarli nella realtà che loro stessi avevano contribuito a creare, una classifica deficitaria dalla quale si esce abbandonando gli svolazzi e cercando, appunto, la sostanza. Così adesso vediamo una formazione compatta che gioca coperta e corta ed è pronta ad azzannare in ripartenza, anche cinica nello sfruttare certe occasioni e comunque raramente scomposta come abbiamo visto per troppe, lunghe settimane. Ieri gli amaranto (sempre in blu) hanno sofferto davvero solo nei dieci minuti che hanno preceduto il gol del primo pareggio della Triestina, quando gli uomini di Pillon sono riusciti ad alzare il ritmo ed a sfondare sugli esterni  apparecchiando traversoni che continuano ad essere la croce della nostra difesa. Positiva è stata però la reazione, non è subentrato il timor panico che tante volte ci aveva consegnato a ribaltoni a volte anche ingenerosi e sempre funesti. Il raddoppio è venuto da una pennellata di Pinna, tanto apprezzabilmente ruvido in marcatura quanto preciso nel calciare palloni verso la porta avversaria. S’è rivisto un Serrotti vecchia maniera, sempre nel vivo dell’azione e due volte anche vicino al gol, autoritario Sbraga, brillante e sempre incisivo il giovane Iacoponi che si sta rivelando, partita dopo partita, la sorpresa più bella di questa ancora amara stagione. Il pareggio del Ravenna a Fano ha lasciato le cose come stavano alla vigilia della temuta trasferta in Venezia-Giulia (e con una partita in meno), ma la gara ci restituisce una squadra finalmente viva ed in grado di giocarsela finché si può e contro qualunque avversario. La rincorsa fatica a prendere ritmo, ma ora che il rettilineo finale s’avvicina, ci siamo anche noi e ce la giocheremo.

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