Arezzo, col Cascina convincere, ma soprattutto vincere

Il primo posto è sempre nella disponibilità della pattuglia di Mariotti, ma del resto tutti sanno che questa è la parte in commedia dell’Arezzo in questa stagione e che deroghe non ne sono ammesse. Dunque ripartire in maniera convincente contro il Cascina, avversario odierno, diventa essenziale per riallacciare il filo del discorso interrotto in parte anche contro il Foligno, gara vinta ma sofferta oltre il dovuto. Oltretutto, dopo la partita contro i nerazzurri pisani ci attendono nell’ordine un derby abbordabile solo sulla carta a San Giovanni Valdarno e poi due scontri diretti contro San Donato Tavarnelle e Poggibonsi. Ergo: a passi falsi anche solo a metà non vogliamo nemmeno pensarci. La squadra avversaria staziona nella parte destra della classifica e il divario tecnico tra le due formazioni appare evidente sebbene gli eredi della Mobilieri Cascina (l’attuale società è sorta dalle ceneri del più antico e glorioso sodalizio della cittadina) abbiano sino ad oggi dimostrato di essere compagine difficile da battere, grintosa e dinamica, abbonata ai pareggi, ma capace di espugnare San Giovanni Valdarno solo due settimane fa. Mariotti si è detto sicuro che la squadra ha capito la lezione e che vorrà rifarsi alla grande rispondendo sul campo come conviene a lignaggio e oggettiva qualità dell’organico. Nell’undici di partenza rivedremo sicuramente Pinna come difensore centrale, come del resto ampiamente reclamato su tutti i blog della tifoseria. Vedremo se a fargli posto sarà Marchetti, che ha sulla coscienza due dei quattro gol incassati contro il Gavorrano o se il mister deciderà di dare un turno di riposo agli esterni under (anche se questo comporterebbe un rimescolamento della formazione ancora più ampio per rispettare i criteri imposti in fatto di quote d’età). Centrocampo ormai consolidato, con Aliperta e Strambelli vertici del rombo e Sicurella e Mancino a portare acqua. In attacco, dalle parole del tecnico romano sembra si vada verso la conferma dell’artiglieria pesante Sparacello-Foggia (ma in questo caso sarà bene che arrivi qualche rifornimento per il primo e che il secondo stazioni dove dovrebbe e non a ridosso della metà campo per dare sempre spazio a Strambelli ); resta aperta l’ipotesi Muzzi, anche se è probabile che per Ramon ci sia spazio nel secondo tempo per sfruttarne le qualità atletiche. Comunque e qualunque sia l’undici che scenderà in campo sotto lo sguardo attento del “Gus” che ha preannunciato la sua presenza in tribuna, per l’Arezzo non cambia l’imperativo che l’accompagna dalla prima giornata e che cesserà di essere tale solo a traguardo ottenuto: vincere. Convincere perché no, ma vincere assolutamente sì.

Nella foto: una fase dell’ultima gara casalinga Arezzo-Foligno

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