Arezzo, con la Pianese è delicatissima

Oggi la realtà ci narra di due formazioni partite con velleità di primato (dichiaratissimo quello nostro, di ambizione quello degli amiatini) che si trovano dopo tredici giornate staccate dalla furia del San Donato di mister Indiani, dalla solidità del Gavorrano e dalla lucida e felice follia del Lornano Badesse. I bianconeri non vincono da sei giornate, durante le quali hanno giocato bene ma concluso poco e male (due rigori falliti), gli amaranto devono ancora scoprire chi sono per davvero dopo la balbettante partenza, il cambio di panchina e ora (l’ennesimo) tourbillon di giocatori. Partita delicatissima, dunque, perché chi dovesse uscirne con le ossa rotte darebbe un probabile definitivo addio ad ogni sogno di gloria. Bacci ci arriva senza tre titolari (due squalifiche ed un infortunio), ma con un’impronta di gioco ben definita. Squadra propositiva, rapida e pericolosa dalla vita in su; un po’ balbettante in difesa. L’Arezzo cercherà di far vedere che le lezioni di Sussi stanno dando frutto con l’applicazione di un 4-3-3 che dovrebbe velocizzare la manovra, allargare le maglie difensive avversarie, innescare una “remuntada” ad oggi non così facilmente ipotizzabile. Mancherà Strambelli, ancora alle prese con il problema muscolare che lo aveva costretto ad uscire anzitempo contro il Pro Livorno. Dalle parole della vigilia si dovrebbe andare verso la conferma della formazione iniziale già impiegata a Scandicci, con l’esordio di Frosali sull’erba del “Città di Arezzo” al fianco di Lomasto. Esterni bassi due under e centrocampo con Pizzutelli, Marchi e Sicurella. Fronte offensivo con Calderini a sinistra, Mancino a destra e Foggia confermato al centro (vedremo se ancora con la fascia da capitano o no). Opzione alternativa e più aggressiva, l’arretramento di Mancino a centrocampo con l’inserimento di Ramon Muzzi sul fronte d’attacco. Cutolo no, perché non si sa, ma il capitano (quello vero, a mio parere) pare dimenticato in fondo alla panchina anche quando si potrebbe utilizzare la sua esperienza e la sua classe magari solo per tenere palla. Nelle gerarchie interne però il buon Nello pare scivolato definitivamente alle spalle di Muzzi, prima scelta per i cambi offensivi. Comunque sia e come è chiaro a tutti, compreso mister e giocatori, per l’Arezzo non esiste alternativa alla ricerca dei tre punti contro la Pianese. Chi precede potrebbe lasciare qualcosa per strada e purtroppo non siamo nelle condizioni di perderci nessuna opportunità che la sorte possa offrici.

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