Arezzo contro il tabù delle partite interne
Dopo il nulla di Fermo, che ha fruttato un punto modesto ma ci ha anche riconsegnato l’ultimo posto solitario a causa del successo del Fano sul Legnago, l’Arezzo torna sul campo “amico” (quest’anno non molto rispondente all’aggettivo classico, ma l’erba del vecchio Comunale ha responsabilità inesistenti) contro il Modena. I colori saranno gli stessi visti sul terreno marchigiano mercoledì pomeriggio, ma la qualità dei gialloblu di oggi sarà ben diversa rispetto a quella dei volonterosi ragazzi del neo tecnico Cornacchini. Si spera che sia diversa anche la consistenza e la qualità del gioco degli amaranto rispetto a quello che si è visto nel turno infrasettimanale. Le attenuanti non mancano certamente, tra calendario e Covid, ma la classifica impone di non pensare a niente altro che ai punti da fare per uscire da una posizione che ormai da scomoda comincia a diventare allarmante. Camplone ha inaugurato contro la Fermana un assetto tattico più coperto per evitare le “imbarcate”subite fino ad oggi che hanno fatto della retroguardia aretina la più battuta del girone. Gli esterni tenuti molto bassi hanno aiutato la difesa, ma è mancata la capacità di proporre alcunché in fase di costruzione. Il tempo per lavorarci è forzatamente poco, ma, come detto, non possiamo più permetterci nessun tipo di alibi per quanto possa essere fondato. Tanto più che i canarini dell’Emilia arrivano con una squadra di grosso calibro, affidata ad un tecnico come Mignani che ha fatto bene a Siena e che sta facendo bene a Modena. In campo vedremo l’ex Bearzotti, utilizzato come esterno basso per le sue indubbie capacità di spinta, ma accanto a lui ci sono Pergreffi e Zaro a blindare la difesa, Mignanelli a spingere sulla fascia opposta, Gerli in mezzo al campo, Tulissi tre quarti e Scappini di punta. La classifica non mente e vede i modenesi subito alle spalle delle grandi favorite con 24 punti. Con quali intenzioni scenderanno in campo è facile immaginare, dopo che il nostro stadio è stato terra di saccheggio per tutti coloro che ci sono scesi con l’eccezione della Triestina. L’Arezzo però non può concedere niente. La coda si muove, come hanno dimostrato il successo del Fano mercoledì e quello della Vis Pesaro ieri per 2-1 sul campo dell’Imolese. Perdere contatto diventerebbe letale. Giocheremo di nuovo col 3-5-2 che si spera un po’ più rodato. In difesa mancherà Kodr fermato da un malanno e probabilmente rivedremo in campo Baldan. Esterni Luciani ed uno tra Benucci e Belloni, col primo in vantaggio per ragioni di turn over. A centrocampo, inamovibili Arini e Di Paolantonio, si giocano una maglia Bartoletti e Foglia, entrambi apparsi abbastanza appannati nelle ultime uscite. In attacco la copia Cutolo-Pesenti che si spera non venga abbandonata a se stessa. Oggi anche un punto sarebbe prezioso per davvero, in attesa di giocarcela nel recupero col Fano in una partita che non si potrà davvero sbagliare. Una per volta però; col Modena stuzzicherebbe anche fare un dispettuccio al senese d’adozione che siede in panchina. Arezzo, perché no?
Nella foto: una fase di Fermana-Arezzo. Photo credits: Fermana F.C.