Arezzo generoso ma sterile
In estrema sintesi questo l’esito della trasferta nel cantiere aperto dello stadio “Druso” di Bolzano che ha visto uscire con l’intera posta i padroni di casa al termine di una partita nella quale l’enorme differenza di classifica tra le due squadre non si è davvero vista se non nella capacità da parte degli atesini di sfruttare e capitalizzare l’opportunità creata quasi dal nulla alla mezz’ora del primo tempo. L’Arezzo di Stellone ce l’ha messa tutta, ha cercato la reazione subito il gol, ha tenuto a lungo in mano il pallino del gioco nel secondo tempo, in particolare dopo l’ingresso di un Cutolo ispirato, ma non è praticamente mai riuscita ad impensierire davvero la porta dei padroni di casa. Molto gioco per linee orizzontali, qualche buona sovrapposizione, una discreta pressione a metà campo in fase di ripartenza si sono perse in una serie di cross inconcludenti (uno solo davvero pericoloso) che hanno favorito le torri difensive del SudTirol. Conclusioni nello specchio della porta se ne contano alla fine tre o quattro, ma nessuna con il crisma della pericolosità vera e questo rischia di diventare un problema soprattutto in vista dei prossimi delicati e decisivi scontri diretti. La squadra sta lentamente crescendo e se non viene attaccata in velocità (frangente nel quale soffre la relativa dinamicità di molti elementi), riesce a tener botta grazie ad una finalmente acquisita buona organizzazione tattica. Il problema è che in fase di costruzione ci si perde ed in finalizzazione proprio si latita. Purtroppo al di là delle sensazioni e delle speranze i numeri continuano ad essere impietosi. Dieci punti nel girone di andata e al momento 14 in quello di ritorno, bottino nel primo caso da tragedia calcistica, nel secondo da battaglia per la salvezza ed in quella saremo impegnati sino alla fine. Dal viaggio al nord riportiamo a casa anche una espulsione a carico di Cherubin che fa parecchio arrabbiare. Un giocatore della sua esperienza non può abboccare alle provocazioni e farsi beccare in maniera plateale, men che meno in un frangente come quello che la squadra sta vivendo, con le cinque partite residue che rappresentano altrettanti crocevia decisivi sulla via della salvezza. Oltretutto rischia due giornate per il rosso diretto con la fascia di capitano al braccio e considerato il giallo a Sbraga che fa scattare la diffida, l’Arezzo rischia di arrivare alla partita con la Vis Pesaro, la prima di un trittico fondamentale dopo la prossima trasferta di Modena, senza i due centrali titolari. A differenza di domenica scorsa anche i risultati dagli altri campi non aiutano a digerire la sconfitta, ma la lotta per la salvezza è questa. Testa bassa e pedalare.