Arezzo, la “grande rimonta” è una chimera. E i jolly sono finiti

Mercoledì poi sarà la volta del viaggio a Civita Castellana per recuperare la partita non giocata il 23 gennaio causa covid. Due incontri di fondamentale importanza per il futuro della stagione amaranto. E’ bene dirlo subito: solo sei punti in queste due gare potrebbero mantenere in vita il sogno, l’idea, la chimera della “grande rimonta” visto che le battistrada non si fermano (con l’eccezione del Badesse, stoppato dalla Sangiovannese, che non ha però la consistenza di San Donato, Gavorrano e Poggibonsi) e perdere ulteriormente terreno significherebbe con ogni probabilità il fallimento del progetto di rilancio immediato e porterebbe a rassegnarsi ad un campionato ad obiettivo ribassato, ovvero ripiegare sulla conquista dei play-off che rappresentano in categoria un mezzo controsenso dato che non conferiscono alcun diritto automatico ma solo una eventuale prelazione che poi andrebbe esercitata in caso di apertura di finestre di ripescaggio. L’Arezzo quindi non può sbagliare, nemmeno se contro i bianconeri di Essoussi mancherà la coppia centrale di difesa e dovrà schierare un inedito Biondi-Van der Velden con l’ex Viterbese all’esordio assoluto con la casacca aretina. Per la prima volta Sussi potrà scegliere gli undici da mandare in campo con l’intera rosa a disposizione, inclusi gli under Zona e Migliocca che si disputeranno la maglia di difensori esterni con Campaner, Mastino e Ruggeri. A centrocampo si recupererà certamente il dinamismo di Marchi, con Pizzutelli perni della mediana. La terza maglia potrebbe essere ancora sulle spalle di Marras per la necessità di schierare quattro giovani nella formazione iniziale e poi perché là davanti il tridente Strambelli, Foggia, Calderini non può essere messo in discussione. I bianconeri di casa sono cresciuti rispetto all’esordio in campionato, navigano a ridosso della zona che conta  quattro punti sotto l‘Arezzo ed hanno, giornata dopo giornata, mostrato una buona solidità difensiva ed una pregevole attitudine al gioco di rimessa che li ha portati a fare parecchi punti lontano dalle mura amiche. Questo significa che l’Arezzo dovrà fare attenzione e non potrà aggredire a testa bassa la squadra di Pierotti perché rischierebbe transizioni dolorose. Occorrerà equilibrio e pazienza, una lettura della partita che consenta di far pesare la oggettiva migliore qualità dell’organico amaranto facendo attenzione a non cadere nelle solite amnesie difensive. I margini sono ridotti ma non esauriti, ai ragazzi di Sussi dimostrare che ci credono ancora.

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