Arezzo, San Donato fatale a Mariotti. Salta la panchina, squadra a Sussi

Finisce in pareggio tra Arezzo e San Donato il big match di giornata del girone E della serie D. Alla fine entrambi gli allenatori hanno manifestato rammarico per come si è conclusa la gara, Mariotti per il gol incassato allo scadere, Indiani perché i suoi hanno accorciato troppo tardi. Alla fine, pur concedendo ad entrambi i tecnici motivi di ragione, il risultato può essere considerato giusto. Il San Donato ha giocato meglio, con più idee e schemi mandati a memoria, si è fatto preferire nel palleggio e nel modo spavaldo di interpretare la partita ma dalla mole enorme di gioco sviluppato i gialloblu hanno tirato fuori, oltre ai gol, al più un altro paio di occasioni smentendo la fama di macchina da gol che li accompagnava. L’Arezzo per parte sua ha scelto di aspettare l’avversario per colpirlo negli ampi spazi lasciati alle ripartenze e la tattica aveva premiato gli amaranto anche oltre i loro meriti, perché il secondo gol, dato atto della caparbietà di Biondi che ci ha creduto fino alla fine, è stato un grazioso e clamoroso cadeau del portiere avversario. Diciamo subito che decidere di affrontare in questo modo la capolista è stata una scelta che dimostra che Mariotti conosce bene le caratteristiche della sua squadra ed è stata insieme un’idea brillante ed una confessione di inferiorità. L’Arezzo attuale, con questo centrocampo e questa difesa non poteva affrontare il San Donato a viso aperto, cercando di portare l’offesa e di prendere l’iniziativa perché i gialloblu ci avrebbero fatto agevolmente a fette con ripartenze e scambi di prima che non saremmo mai arrivati a contenere. La decisione di attenderli e colpirli nel loro punto debole quindi ci stava tutta, ma significa anche che l’Arezzo attuale non è in grado di giocarsela alla pari sul piano del ritmo e degli schemi con la squadra di Indiani e la faccenda rimanda direttamente alla costruzione della rosa messa a disposizione del tecnico romano. Per mezz’ora, poi, era filato tutto liscio ed anzi gli episodi parevano girare tutti dalla parte di Strambelli e compagni. Prima l’infortunio di Buzzegoli, che ha privato gli ospiti del loro punto di riferimento di maggiore esperienza, poi i due gol nati proprio da ripartenze giocate sugli spazi lasciati da un avversario che difendeva all’altezza della metà campo. Pisanu argine centrale a tamponare, Lomasto e Biondi a giganteggiare in area (spazi stretti per le punte avversarie e loro ci andavano a nozze), insomma pareva una giornata di gloria. Poi alla mezz’ora una sciagurata reazione di Mancino ne provocava l’espulsione diretta. Probabilmente eccessiva; altrettanto certamente, sul 2-0 di una partita delicata ed importante, la lingua te la mangi e lasci perdere, ma si sa, son ragazzi e l’ingenuità ci può stare. Da lì in avanti l’Arezzo non ha più saputo fare gioco. La ripresa ha visto gli amaranto rintanati negli ultimi trenta metri e picchia e mena era nell’ordine delle cose che arrivasse l’occasione che infatti il San Donato ha prontamente sfruttato. Sarebbe servito allora avanzare qualche metro, tenere palla, giocare col cronometro (e non solo coi i raccattapalle in versione imitativa di quelli di San Giovanni Valdarno) ma forse mancavano le forze. Muzzi, che doveva strappare per allungare la squadra, è stato evanescente. Quando poi a due dalla fine Mariotti ha deciso di difendere a cinque con l’ingresso di Marchetti, è arrivato il patatrac. L’avversario ci ha colpito proprio con la linea di difesa che si stava riposizionando e i tre punti sono volati via dietro la collina di San Cornelio. La classifica resta quella di domenica scorsa (tutti pari in testa), ma la sensazione è che la squadra abbia limiti importanti e che il primo ad esserne consapevole sia il suo allenatore (che ufficialmente e giustamente non lo ammetterà mai). Da qualche minuto è arrivata la notizia dell’esonero di mister Mariotti e della promozione alla guida della prima squadra di Andrea Sussi. Tralasciando la consequenzialità tra i fatti e le parole pronunciate in settimana in conferenza stampa dai vertici societari (piena fiducia succeda quel che succeda) la decisione rischia di creare ulteriore confusione alla vigilia di un’altra partita importantissima a Poggibonsi, formazione che condivide la terza piazza in classifica con l’Arezzo.

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