Il derby delle assenze: pronostico chiuso, ma l’Arezzo a Perugia deve provarci
Arriva il derby. Poco importa se giocoforza il virus ne riduce la portata e ne circoscrive il seguito; le partite contro il Perugia dalla metà degli anni ’70 sono sfide che accendono il cuore amaranto. Si va al “Curi” all’ora di pranzo seguendo l’oscena logica del denaro prima di tutto, e si va con una classifica che fa acqua da tutte le parti, una formazione decimata da squalifiche ma uno spirito che si spera nuovo dopo i progressi intravisti nella sfortunata gara con la Feralpi. Roberto Stellone non si nasconde le difficoltà ma pensa positivo, i giocatori sembrano seguirlo e dunque avanti Arezzo, verso la sfida che terrà incollati alla televisione ed ai computer gli appassionati di calcio aretino. Il Grifo perugino veleggia come da previsioni estive in alta quota e, complici i risultati del sabato, intravede la possibilità di riportarsi in scia al Sud Tirol fermato sul pareggio a Fermo. Alla squadra di Caserta mancheranno parecchi giocatori tra infortuni ed alchimie di mercato: quasi azzerato l’attacco titolare, dubbi in difesa con probabile utilizzo di calciatori fino ad oggi quasi sempre accomodatisi in panchina. Certamente la rosa a disposizione del tecnico umbro consente di schierare una formazione altamente competitiva anche in queste condizioni, basi pensare che se mancherà il bomber Minesso il Perugia potrà schierare al centro dell’attacco un giocatore come Vano. Per quanto dichiarato in conferenza pre-gara, i biancorossi dovrebbero confermare il 4-3-3, modulo prescelto fin dall’inizio della stagione. L’Arezzo risponde alle lacune avversarie con le assenze di Arini, Sbraga e Cherubin, squalificati a cui si aggiungono il lungodegente Pesenti, il non ancora recuperato Cerci ed il fresco infortunio di Carletti. Anche a Stellone però la società ha offerto un gruppo dal quale attingere un undici in grado di dire la sua. Davanti a Sala dovrebbe agire Borghini con uno tra Kodr e il neo arrivato Pinna. Esterni bassi (che nostalgia di quando si chiamavano terzini…) Luciani e uno tra Ventola e Karkalis. Se gioca l’ex Pescara “Lucio” cambia fascia. Centrocampo con Altobelli e Di Paolantonio con Belloni, Cutolo e Di Grazia ad accompagnare l’azione d’attacco e cercare di innescare un Piu confermatissimo non solo per necessità, ma anche per merito. Tornare a dire che servono punti appare pleonastico. Che sia una tra le occasioni più complicate per farlo anche. Ma se vogliamo almeno provarci bisogna interromperlo una benedetta volta ‘sto rosario di sconfitte dolorose. Se riuscissimo a cominciare dal campo di Pian di Massiano, la spinta psicologica sarebbe doppia. Proviamoci!