L’Arezzo di Sussi alla prova del campo

Il neo-tecnico amaranto dovrà subito fare a meno di due degli elementi che fino ad oggi hanno fatto meglio in termine di prestazioni come Mancino (squalificato) e soprattutto Strambelli. NS7 risente ancora dell’infortunio muscolare che lo ha costretto a dare forfait una settimana fa e al più potrà essere portato in panchina. Un infortunio ha fermato anche Ruggeri e questo complica la disposizione in campo che prevede l’obbligatorietà di quattro under nella formazione iniziale. Fiducia ovviamente a Colombo tra i pali e poi a Marras e Campaner. La quarta maglia se la giocano Memushi e Mastino. Centrocampo a tre, presumibilmente con Pisanu, Aliperta e Sicurella. Davanti, con Foggia al centro, agiranno sulle fasce Marras e uno tra Muzzi e Cutolo. A queste difficoltà si dovrà aggiungere il cambio di modulo preannunciato in conferenza stampa da Sussi e il carico di lavoro che l’ex allenatore della Primavera 3 ha imposto ai suoi nel corso della settimana al fine di aumentarne dinamicità e aggressività. Come se non bastasse, le dirette concorrenti sono chiamate ad impegni sulla carta più che abbordabili. Una battuta d’arresto contro i giallorossi senesi potrebbe quindi farci scendere diversi scalini in classifica ed aumentare le fibrillazioni ambientali. Vero che l’avversario che si va ad affrontare pare abbastanza sterile in fase offensiva, ma altrettanto palese, dai numeri che la classifica propone, l’ottima tenuta della difesa (solo 8 gol subiti). Messa così, pesando assenze e cambiamenti da una parte e propensione al pareggio dall’altra, sembrerebbe possa trattarsi di una partita da zero a zero, risultato che però a noi servirebbe poco. Sussi, giustamente motivato dall’opportunità offertagli di guidare la prima squadra della sua città, punta a fare bottino pieno. Sarebbe un segnale importante al campionato e per il morale dell’intera squadra, senza contare che esordire con un nuovo sistema di gioco ed una vittoria aumenterebbe il peso del neo-allenatore all’interno dello spogliatoio. Dire che sarà facile non si può, ma che ci si può provare bisogna.

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