Panettone non dolcissimo, ma l’Arezzo di Sussi può sperare

Perde Foggia prima del via causa morbo malefico, poi Pizzutelli dopo un quarto d’ora per un calcione, va in vantaggio, viene rimontata, va sotto, la ribalta ancora e poi sull’ultimo pallone vede sfumare tre punti che avrebbero segnato una svolta importante nel cammino della stagione. Certamente l’incontro è stato condizionato dall’espulsione di Frosali. Rosso diretto al minuto 39 del primo tempo con gli amaranto in vantaggio e il Lornano-Badesse in difficoltà. La decisione del signor Marra lascia perplessi, sebbene non manchi una certa leggerezza del centrale che va a ricercare l’uomo dopo averlo anticipato commettendo forse un fallo, forse inciampando sull’avversario, fatto sta che il direttore di gara ha interpretato le movenze del 77 come un’intenzione di voler colpire il giocatore senese e lo ha allontanato dal campo. Inevitabile che l’Arezzo concedesse metri da lì in avanti e sempre di più mano a mano che aumentava la pressione avversaria. Marchi è scalato a fare il centrale mettendoci garra e corsa a compensare il gap fisico dell’assenza della torre della difesa. Sussi non ha ritenuto di gettare nella mischia Biondi (c’era poi da valutare l’alchimia degli under) presumibilmente per non indebolire il centrocampo, ma con il passare dei minuti i ragazzi di Gennaioli (bravo, perché i suoi giocano davvero bene) hanno dapprima creato pericoli e poi inventato un uno-due che avrebbe steso un toro. L’Arezzo ha barcollato, sembrava ad un certo punto non crederci nemmeno più di tanto, ma è stato Nello Cutolo, lanciato nella mischia a 5’ dalla fine a dare la scossa. Con classe ed esperienza ha mandato fuori tempo il diretto avversario e si è procurato il rigore che ha poi trasformato. Sulle ali dell’entusiasmo, Lomasto ci ha messo la testa per battere ancora Gori. Mancavano due minuti al termine di un recupero infinito (7 minuti) e l’impresa pareva ad un passo, poi la maledizione ed il triplice fischio che accompagna il pallone alle spalle di Colombo. Peccato, ma sebbene la classifica dica che abbiamo perso due punti da Poggibonsi e San Donato non mi sento di avallare un pessimismo che pure i numeri conforterebbero. La squadra infatti adesso c’è, ha un’idea di gioco e tempi d’inserimento capaci di mettere in difficoltà le altre squadre. Sa stare corta ed aggressiva (in undici, in dieci lo sfilacciamento diventa quasi fisiologico), ci mette una grinta ed un cuore che prima non si vedevano. Sarà durissima centrare la rimonta, perché, come la giornata ha dimostrato, basta un mezzo passo falso e la salita si fa ancor più ripida, eppure non è impossibile sperarci e soprattutto niente dovrà essere lasciato di intentato per arrivare fin dove mister Sussi e tutti i cuori amaranto vorrebbero arrivare intorno ad aprile. Il panettone non sarà dolcissimo come avremmo sperato alle 17.08, ma il futuro potrebbe essere meno ostico di come ci pareva solo un mese fa. Buon Natale.

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