Rinnovato assetto sociale, rinforzi per la squadra, l’Arezzo prova a scrivere un’altra storia

Il tecnico aveva già salutato due settimane fa dopo aver incassato il pareggio del San Donato al minuto 90 di una partita tatticamente ben impostata (compatibilmente con le caratteristiche del gruppo a disposizione), ma consegnata poi nelle mani degli intraprendenti ragazzi di Indiani dalla scelleratezza di Mancino e da alcune scelte cervellotiche nei cambi. La guida tecnica è stata affidata al cuore amaranto di Andrea Sussi, che ha cercato di cambiare assetto e movimenti scontrandosi brutalmente con la realtà, ovvero con un gruppo con precisi limiti dinamici e tattici. Per questo si torna in forze sul mercato. Tre i volti nuovi già approdati in settimana in Viale Gramsci e presumibilmente almeno altrettanti, se non di più, ne arriveranno di qui alla chiusura delle liste. Contro il Pro-Livorno Sorgenti (niente a che vedere con gli amaranto di mare avversari di mille battaglie), Sussi manderà in campo tutti i nuovi cercando di dare corsa e copertura al centrocampo e (nuove) idee all’attacco, dove al fianco del rientrante Strambelli giostrerà il figliuol prodigo Calderini, una coppia che potrebbe fare bene anche in categoria superiore ed alla quale sono affidate buona parte delle speranze di risalita in classifica. L’avversario di turno parrebbe quello adatto per cambiare la triste rotta degli ultimi tempi, ritrovare i tre punti dopo un novembre nerissimo e ridare fiato ed entusiasmo ad una piazza stressata da promesse non mantenute e fallimenti palesi. I biancoverdi di Stringara nelle ultime uscite hanno fatto collezione di schiaffoni (0-5 con la Sangiovannese, 0-4 a Foligno, 1-5 contro il San Donato) e non sembrano in grado di costituire un ostacolo credibile per l’auspicabile voglia di rivalsa degli amaranto. Fallire l’ennesima prestazione sarebbe un segnale disastroso e davvero non vogliamo nemmeno prendere in considerazione l’eventualità. Intanto, certamente ispirati dall’anima nobile di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, i vertici societari si sono concessi l’ennesimo “rimpasto”. Dal CDA esce Muzzi ed entra la pluriennale esperienza di Tromboni e l’unico aretino presente viene rimpiazzato da un avvocato vicino alle società della famiglia Manzo (con profilo social auto composto in maniera almeno singolare). Inutile dire che a molti è apparso in sogno il Tancredi-Alain Delon mentre nella versione cinematografica pronuncia la frase senz’altro più famosa del romanzo dello scrittore siciliano, ma tant’è, oggi più che mai gli occhi sono rivolti al campo. Una vittoria per provare a voltare pagina.

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