Sospesi tra campo e realtà: l’Arezzo col Poggibonsi dopo l’aumento di capitale
Tali infatti sono state, a dispetto del risultato di volta in volta diverso, sia quella con la Sangiovannese che l’infrasettimanale con il Tiferno Lerchi, che, infine, la trasferta a Tavarnelle val di Pesa. In ciascuna di queste partite, l’Arezzo ha fatto tanta, troppa fatica a fare gioco e si è affidata quasi sempre all’estro ed alle giocate di Elio Calderini, giocatore che con la serie D non c’entra niente. Ogni volta si sono registrati gli sbandamenti difensivi che ci angustiano da inizio stagione, quasi sempre ci ha messo una pezza il buon Colombo, che domenica scorsa ha ritenuto di non poter essere sempre la “pecora bianca” del reparto, concedendo all’avversario una mano importante in occasione del gol su punizione dell’ex Zini. L’esperimento del doppio play, varato contro la corrazzata di Indiani, non ha convinto particolarmente, anche perché ha costretto Marchi (il cui contributo si è rivelato spesso fondamentale) ad agire in zone di campo che l’hanno portato troppo spesso fuori dal gioco. Con ogni probabilità, però, sarà una scelta che rivedremo nell’undici iniziale, dettata dalle emergenze del momento e dagli obblighi legati alla presenza degli under. Il cursore accanto a Pizzutelli e Pisanu dovrebbe essere Benedetti, che si fa preferire di gran lunga a Sicurella. I baby in partenza, oltre al portiere, saranno Campaner e Marras, più uno tra Zona e Ruggeri, con il primo a mio parere favorito per l’esordio dal primo minuto. In attacco si va con Persano e Calderini, chiamati a scardinare la difesa più forte del campionato. Va detto che i giallorossi (nelle cui fila milita il figlio dell’attuale leader di Italia Viva Matteo Renzi), giocheranno per vincere perché l’avversario diretto ha una partita sulla carta abbordabilissima e perdere terreno costerebbe caro nell’imminenza dello scontro diretto da giocarsi proprio in casa senese tra un paio di settimane. Intanto, dagli uffici di viale Gramsci, dove si gioca una partita altrettanto significativa di quella che vede scendere in campo i ragazzi di Mariotti, giunge notizia dell’avvenuto versamento da parte del socio di maggioranza della quota del 25% dell’annunciato aumento di capitale da 3 milioni di euro, necessari a sistemare i barcollanti conti del club, assassinati non solo sul piano agonistico dalla sventurata stagione 2020-2021. Resta da capire, anche in ottica di eventuale ripescaggio, quali siano i conti della stagione in corso e bene farebbe Orgoglio Amaranto, nel suo ruolo di guardiano-garante della città e della tifoseria (a volte confuso con un ruolo operativo da socio “vero” del club) a pretendere di conoscere almeno il conto economico (costi/ricavi) al 31 marzo 2022. Il solito tourbillon di giocatori, qualche cifra che è circolata sugli ingaggi e sulle liquidazioni pagate a chi se ne è andato, fanno temere un altro profondo rosso che renderebbe vani gli sforzi di ripianamento appena intrapresi. Ad ore il calcio d’inizio, restando sempre un po’ così, sospesi tra campo e realtà.