Tra paure e contestazioni arrivano tre punti, ma che fatica!
La strada della rivincita si era messa in salita dopo cinque minuti, quando Biondi ha ingenuamente affondato il vivacissimo Camarlinghi sulla linea dell’out di fondo, concedendo al labronici un calcio di rigore che segnava tutti i primi quarantacinque minuti. Manovra affannosa, spioventi in area avversaria sempre preda dei difensori, Strambelli e Calderini larghi sulle fasce non riuscivano ad incidere più di tanto, i passaggi erano più indietro che in avanti, dove si faticava a trovare varchi. In più al minuto 36 la “Minghelli”, sino ad allora minacciosamente silente, ha fatto partire la contestazione e nel finale di tempo c’è stato anche modo di rischiare il colpo del definitivo K.O. Nella ripresa, Sussi ha rinunciato all’amato 4-3-3 ed ha sciolto le briglie a Calderini e NS7. Il primo si è messo a giostrare da trequartista, il secondo ha cominciato a svariare sul fronte d’attacco. Da una combinazione tra i due è nato il pari dell’ex Tiferno, poi ci ha pensato Pizzutelli con una prodezza balistica a piegare la resistenza della Pro Livorno, nell’occasione ingenua e disattenta oltre il normale. Poi l’Arezzo ha provato a gestirla, correndo qualche rischio di troppo per (dice il mister a fine gara) “poca serenità mentale“. Certamente, per uno come Biondi, giocare con l’ombra di Frosali (centrale del Poggibonsi che si dice prossimo allo sbarco in amaranto) non deve essere stato semplice. Carenti come da inizio stagione gli under, compreso Marras, che ha sbagliato decisamente oltre la media. Si salva Colombo, che due minuti dopo il vantaggio ha salvato in uscita l’infilata beccata da difesa e centrocampo, con il solito Camarlinghi arrivato a concludere quasi a botta sicura. La vittoria che torna dopo un mese consente di rimanere in scia delle battistrada e dovrebbe anche consentire a chi va in campo di giocare con una serenità maggiore, con una consapevolezza fino ad ora mancata. Il mercato potrà dare una mano, portando giocatori funzionali alle idee di gioco dell’allenatore, ma soprattutto caratterialmente in grado di incidere. Fino ad oggi però si è operato soprattutto sul mercato degli over, quando una delle carenze principali della rosa sono gli under, quattro dei quali, come noto, devono far sempre parte dell’undici iniziale. Vero che mancava Mancino, uno dei più positivi sino ad oggi (suo il posto di Marras, almeno in teoria), ma ci sono da puntellare i ruoli di esterno basso e trovare anche ricambi all’altezza. Il “Messaggero” cronaca di Rieti dà per certa la firma di Zona, fluidificante che bene si era espresso contro di noi, ma che proprio in quella occasione è rimasto vittima di un infortunio e che il campo potrà rivederlo probabilmente a gennaio. Insomma, il lavoro non manca per i “biribissi” della società (a proposito, feroce la contestazione della curva, soprattutto verso i vertici societari) mentre il Sussi che va in panchina pare avere le idee chiare. Mercoledì si torna in campo a Scandicci. Gavorrano e San Donato avranno impegni complicati: sarebbe l’occasione per accorciare e ridare entusiasmo a tutti, Scandicci permettendo.