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domenica | 02-02-2025

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Terremoto Sergio Staderini: parla l’ex amministratore unico Coingas. Esclusiva Arezzo24

Venerdì scorso il sindaco Alessandro Ghinelli era ospite di Radio Fly, all’ìnterno della trasmissione Arezzo Svegliati, condotta da Ivo Brocchi e Giuseppe Misuri. Il discorso ad un certo punto è inevitabilmente scivolato sul secondo scandalo giudiziario che da sette mesi ha creato malumori all’interno della maggioranza e molti dubbi tra i cittadini. Ghinelli ha annunciato in diretta le dimissioni di Luca Amendola da presidente di Arezzo Multiservizi, società partecipata che gestisce i cimiteri del Comune di Arezzo. Il primo cittadino si è detto profondamente dispiaciuto e rammaricato per queste dimissioni, definendo Amendola uno che ha svolto il suo compito “bene e con efficienza”. Poi è arrivato il famoso carico da dieci da parte di Ghinelli: la seconda inchiesta, che vede coinvolto Amendola insieme al consigliere comunale del gruppo misto Roberto Bardelli e a Lorenzo Roggi, presidente di Arezzo Casa, non sarebbe mai partita se l’ex presidente di OraGhinelli ed ex amministratore unico di Coingas Sergio Staderini non avesse registrato le conversazioni. Registrazioni che sono state poi successivamente scoperte dagli inquirenti sul pc dell’ex amministratore di Coingas. Abbiamo contattato Staderini, al quale abbiamo chiesto una replica alle accuse dell’ingegner Alessandro Ghinelli.

Staderini, il sindaco di Arezzo la incolpa pubblicamente per questo secondo filone d’inchiesta, soprattutto per quelle registrazioni che lei avrebbe effettuato di nascosto nel corso dei suoi colloqui con Bardelli, Amendola e Roggi.

Sergio Staderini: “Il motivo delle registrazioni è presto spiegato, non c’è nessun disegno machiavellico: l’ho fatto per tutelarlo, perché erano presenti a quella riunione, avvenuta nel 2016, persone nuove che io non conoscevo per niente. Quindi il motivo della registrazione è presto spiegato: tutelare lui e anche per promemoria nostra, per semplice verbalizzazione, dal momento che spesso il sindaco non ricordava perfettamente tutto ciò che veniva detto nel corso delle riunioni. Non c’è dolo dietro tutto questo, nessun intento da parte mia di carpire furtivamente o strumentalizzare alcunché. Questo lo dimostra ampiamente il fatto che queste registrazioni sono rimaste nel mio pc per ben quattro anni. Ghinelli mi aveva incaricato, come presidente di Oraghinelli e come sua persona di fiducia, di parlare con queste persone per cercare di capire che cosa realmente stesse accadendo e cosa volessero. La politica è mutevole, questo Ghinelli lo sa benissimo, ma evidentemente ha la memoria “tatticamente” fragile. Sinceramente in queste registrazioni non ci vedo nulla di strano o anomalo”.

Ghinelli ha lanciato accuse pesanti nei suoi confronti, dicendosi sorpreso del suo comportamento, visto il rapporto di stima e amicizia che, a suo dire, vi legava.

Sergio Staderini: “Meno male che eravamo in rapporti di stima, fiducia e amicizia, io dal 3 luglio scorso non l’ho più sentito. Dal giorno della perquisizione della Digos nella mia abitazione, nonostante lo avessi cercato più volte, non mi ha più risposto al telefono, né si è degnato di rispondere alle tante cose importanti sulle quali lo avevo dettagliatamente relazionato”.

Ghinelli la definisce un po’ come una specie di corvo, l’elemento che sarebbe la causa primaria di tutto questo scandalo per colpa di un comportamento a lui incomprensibile.

Sergio Staderini: “Sinceramente io davanti alle offese personali e a questo comportamento di Ghinelli sento la necessità di replicare. Ho seguito ogni suo passo dalla nascita di Oraghinelli, per amicizia, stima e fiducia nei suoi confronti, mi sono lasciato coinvolgere con entusiasmo e convinzione. Da quando è scoppiato il caso Coingas mi si è creato il vuoto intorno, mi hanno lasciato solo ad affrontare una situazione che non ho creato io, mi sento tradito e pugnalato alle spalle e additato per responsabilità che, in tutta coscienza, ritengo di non aver commesso. Ho cercato sempre di operare a vantaggio della società cui ero a capo e non certo per interessi personali. Non ritengo di poter aggiungere altro al momento. Per quello che riguarda il filone d’inchiesta relativo alla Coingas, non posso rilasciare dichiarazioni. Avrò modo di chiarire e fare luce davanti alla magistratura su quanto in realtà accaduto. Verrà fuori tutta la verità e ognuno si prenderà le sue responsabilità, il tempo sarà galantuomo. Quello che mi addolora è il processo mediatico che è in atto nei miei confronti, scatenato ad arte da chi farebbe meglio a tacere”.

Ghinelli si è ricandidato alla guida di Arezzo per i prossimi cinque anni, queste inchieste rischiano di compromettere la sua corsa per ottenere il secondo mandato?

Sergio Staderini: “Ghinelli è in difficoltà e adesso per restare ancorato alla sua poltrona sta cercando di scaricare infamia su di me e le responsabilità di certe scelte sui suoi alleati politici. Un vero uomo, un sindaco credibile, dovrebbe comportarsi in maniera corretta e dignitosa, non scendere a certe bassezze. Io gli ho voluto sinceramente bene e, contrariamente a quanto afferma lui, sono io a sentirmi tradito. Ghinelli non trova niente di meglio che offendermi pubblicamente, alludendo al fatto che non “starei bene” e facendo intravedere complotti politici che non stanno in piedi da nessun punto di vista. Vorrei rassicurare tutti: sto bene e non ho bisogno di nessuno che si prenda cura della mia salute mentale. Io sarei un franco tiratore? Ghinelli è meglio che si preoccupi del franco tiratore che ogni mattina incontra guardandosi allo specchio”.

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