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mercoledì | 19-02-2025

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Tamponi falsi positivi, il sospetto di Chiassai: “Asl vuole centralizzare analisi su Arezzo?” Video

https://www.youtube.com/watch?v=fJ6dNmXXS6I

“Tre nostri concittadini sottoposti a test in Valdarno sono prima risultati positivi (in seguito sono state messe in isolamento ben 30 persone, collegate a questi come contatti stretti); però poi, in una forma mai successa prima, sono stati ricoverati immediatamente all’ospedale COVID di Arezzo, credo non presentando una condizione fisica così grave da dover essere ricoverati, e nuovamente sottoposti a tampone sempre ad Arezzo. Il secondo tampone è risultato negativo.

Questo risultato divergente dal primo ha portato la Asl a decidere di rimandare a casa i soggetti che sono adesso in isolamento e improvvisamente a revocare subito l’isolamento ai 30 contatti stretti dei 3 risultati nell’ultima analisi negativi”.

La questione è particolarmente grave“, ha commentato Chiassai, “in questo articolo si legge che viene messa in discussione l’efficacia del rilevamento del primo tampone, riferendosi a delle problematiche probabilmente legate al macchinario che la comunità di Montevarchi ha donato al Valdarno. Sono stati immediatamente sospesi i tamponi in Valdarno ed è stata portata avanti una procedura anomala: i soggetti sono stati ri-tamponati su Arezzo, si parla di ricovero e anche di un’indagine interna per capire se l’errore è legato al macchinario o a un diverso protocollo nei due laboratori. Tra l’altro, mettendo in seria discussione la validità della strumentazione di una ditta del territorio della nostra Regione che ha fama internazionale“.

“Io credo che questa approssimazione di informazioni date a mezzo stampa su un’indagine che è partita questa mattina, dove la Menarini si è impegnata a sottoporre a controllo i due macchinari, dando un protocollo operativo corretto da parte della stessa Azienda, sia estremamente grave.

Non capisco come mai sia stata gettata in pasto ai giornali un’informazione così delicata, come mai sia stata cambiata la direttiva di sicurezza legata ai cittadini, senza un terzo tampone per capire quale potesse essere con più sicurezza l’esito più corretto. Mi domando se l’intento era soltanto quello di bloccare l’utilizzo del macchinario e magari di centralizzare le analisi solo su Arezzo. Forse ha dato fastidio che la vallata si sia allertata e resa disponibile a donare alla sanità pubblica un macchinario e 1.800 tamponi per aiutare tutto il territorio, visto che è stato lasciato solo e che i casi in Valdarno sono altissimi, legati proprio alla mancanza di controllo da parte della Asl in un’analisi a tappeto dei soggetti più a rischio?

Mi domando come mai questo fatto si sia verificato con affermazioni così certe sull’inefficacia di un macchinario fatto da un’azienda importante, leader nel territorio e a livello internazionale, e proprio quello legato alla donazione che è stata effettuata all’ospedale del Valdarno”.

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