Arezzo Casa e cantiere via Filzi accendono il dibattito in Consiglio comunale. Studenti assistono ai lavori
La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Piero Perticai sul cimitero di Rigutino, “dove da 16 anni uno spazio destinato alle sepolture dei credenti nella religione islamica mai è stato utilizzato. Risultando sostanzialmente sottratto ai residenti che non hanno potuto seppellirvi i loro cari. Verificata questa situazione, chiedo perché tutto il cimitero non sia ridestinato alle sepolture cristiane, senza privilegiare una religione a scapito di altre”.
L’assessore Alberto Merelli: “abbiamo due siti destinati a questo genere di inumazione, nei cimiteri di San Leo e Rigutino: nel primo tutti i posti disponibili risultano occupati, nel secondo no. L’impegno è quello di intervenire sul vecchio piano regolatore cimiteriale e sul regolamento di polizia mortuaria per andare a disciplinare l’offerta cimiteriale per chi non appartiene alla religione cristiana e regolare la questione definitivamente, erga omnes e non in maniera specifica per un solo cimitero”.
Due le interrogazioni sullo stato di manutenzione degli edifici Erp, la prima di Michele Menchetti e la seconda di Alessandro Caneschi e Giovanni Donati. Menchetti ha chiesto, riferendosi al 2023, “quali e quanti interventi di rifacimento sono stati realizzati e per quale importo, quali e quanti fondi sono stati intercettati da bandi nazionali per il miglioramento delle condizioni abitative, quante volte dall’assessore Manneschi sono stati convocati la commissione sul disagio abitativo per contrastare l’emergenza sfratti e il comitato esecutivo del Lode, se è stato rinnovato il contratto di servizio tra Lode e Arezzo Casa scaduto alla fine dello scorso anno”. Giovanni Donati ha incentrato i suoi rilievi sull“inutilizzo dei benefici del superbonus 110% e sul grido di allarme lanciato da Arezzo Casa, per la quale mancheranno fra due anni le risorse per le manutenzioni. Dalla stessa maggioranza e non solo dal Pd è venuto più volte l’auspicio di cogliere un’occasione irripetibile. E siccome invece è stata persa, la sola strada da seguire da Manneschi e Roggi è quella delle dimissioni”.
L’assessore Monica Manneschi: “l’interrogazione di Menchetti richiede l’acquisizione di adeguate informazioni da parte di Arezzo Casa, unico soggetto titolato della gestione e della manutenzione del patrimonio Erp di tutta la provincia e per questo fornirò risposta scritta. Per quanto riguarda il tema posto dal Pd, sarà mia cura confrontarmi con gli uffici finanziari per capire se si libereranno ulteriori risorse da destinare agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, dopo di che risponderò per iscritto anche a questa interrogazione”.
Due le interrogazioni sul progetto di caserma destinata alla PM in via Fabio Filzi. La prima illustrata da Marco Donati si è incentrata sui problemi del cantiere “oramai diventato uno scheletro urbano che necessita di monitoraggio e messa in sicurezza, per evitare che diventi sede di attività criminose o di totale degrado. Chi abita nei dintorni vive, oramai da tempo, nel disagio. Muoviamo dall’immobile di via Fabio Filzi per lanciare un allarme generalizzato che investe la città dove si moltiplicano segnali preoccupanti”. Alessandro Caneschi ha ricordato che “il sindaco durante la festa di San Sebastiano ha dichiarato che la fine dell’opera si vedrà fra 10 mesi. Un ottimismo che vorremmo capire. Ci sono dunque aggiornamenti sulle date di ripresa dei lavori o sui contratti in essere tra amministrazione comunale e società private”?
L’assessore Marco Sacchetti: “come noto, per tutta una serie di vicissitudini che adesso non sto a ricordare, siamo giunti alcuni mesi orsono alla risoluzione del contratto di esecuzione. Tuttavia, si è prefigurata questa fattispecie, suffragata anche dalla giurisprudenza: l’inadempienza della parte esecutrice non comporta la risoluzione tout court del contratto di concessione. Ecco allora che abbiamo convocato il soggetto finanziatore, quello ancora in essere, per capire come uscire dall’impasse e quest’ultimo si è impegnato a trovare un nuovo esecutore in grado di subentrare al primo. Ci aspettiamo una risposta a breve. Ecco allora le parole di speranza che i lavori possano riprendere nel rispetto del progetto originario e di un congruo cronoprogramma. Se questa condizione non si verificasse, se non si trovasse un nuovo esecutore, la situazione si complicherebbe anche perché l’immobile non è di proprietà dell’amministrazione comunale per cui, per rispristinare condizioni di decoro e sicurezza, non resterebbe per il sindaco che emettere una specifica ordinanza”.
Michele Menchetti: “circolano voci di abbandono di una figura importante dell’organigramma, ovvero il direttore dell’ufficio manutenzione e stabili che lascia Arezzo per un Comune diverso. Non è rischioso perdere una figura di questo profilo quando c’è una situazione di degrado degli immobili comunali, lasciati a se stessi come più volte ho denunciato in precedenti interrogazioni”?
“La persona chiamata in causa – ha rilevato l’assessore Giovanna Carlettini – ha chiesto un anno di aspettativa in quanto vincitore di una selezione per un incarico di alta professionalità in un altro ente locale. Tale esito rappresenta un’occasione personale e professionale a cui l’amministrazione non può opporsi perché non ostacola la crescita dei dipendenti”.
Valentina Vaccari è tornata sulla questione delle Logge del Grano, “una realtà sociale e inclusiva che oggi risulta cancellata. La rete d’imprese non è stata ascoltata e l’immobile è dismesso e abbandonato. Quale sarà il suo futuro e perché non viene ripristinata la destinazione precedente, magari riflettendo sui soli 12 iscritti raccolti dal corso di studi universitari sull’agro-alimentare che dovrebbero lì tenere lezione? Non temete critiche per uno spazio sottoutilizzato, riservato a un curriculum con poche matricole, peraltro di età media molto alta, che non è quella degli studenti usciti dal liceo”?
Il vicesindaco Lucia Tanti ha confermato che “in quell’immobile aprirà un corso di laurea tra fine marzo e inizio aprile: diventerà uno spazio ulteriore che si unirà ad altri per sostanziare in forma organica la forte alleanza con l’ateneo senese che stiamo perseguendo, all’insegna dell’università come elemento strategico”.
Donella Mattesini ha ricordato che “gli ultrasessantenni aretini sono oltre 35.000 di cui 9.530 vivono da soli. L’aspettativa media di vita in Toscana è di 85 anni per le donne e 80 per gli uomini l’invecchiamento è un dato di fatto e soprattutto è una tendenza che non si ribalterà. Si pone il problema della cura preventiva, in termini sanitari, e dell’assistenza di queste persone, in termini sociali. L’obiettivo è prevenire il disagio psicologico derivante dallo stato di solitudine. La compagnia è un elemento di benessere. Chiedo allora di investire nel co-housing e nell’abitare sociale e perché non è stata prevista la loro attivazione nel Comune di Arezzo”.
Il vicesindaco Lucia Tanti ha replicato che “in realtà su tali soluzioni c’è meno certezza e si dibatte nel merito. Dal nostro punto di vista non le riteniamo risolutive”.
Donella Mattesini: “il 7 giugno 2022 abbiamo approvato all’unanimità un atto di indirizzo sui caregiver e i servizi di sostegno che competono a Comune e Asl. Occorre dunque una collaborazione tra le due istituzioni. L’assessore alle politiche sociali doveva presentare un documento alla Asl per tracciare una road map che guidasse l’attuazione del dispositivo dell’atto. Che cosa è successo nel frattempo? L’assessore ha incontrato la direzione della Asl e se lo ha fatto quali sono stati i risultati del confronto”?
Ancora Michele Menchetti ha rilevato “l’incremento delle trasferte all’estero di amministratori e dipendenti, fattispecie che ha determinato un aumento delle assicurazioni per rischi sanitari. Tale copertura non è tra i servizi previsti dal Consip, la centrale degli acquisti nazionali delle pubbliche amministrazioni italiane, tanto che al Comune si è dovuto studiare un modo per stipularle. Perché l’ente ha dovuto ricorrervi e chi sono gli amministratori e i dipendenti che ne hanno fruito e per quali missioni all’estero nel 2022 e 2023”?
Infine Michele Menchetti ha chiesto al vicesindaco “chiarimenti sui 78 minori seguiti dai servizi sociali con potenziale interessamento della procura dei minorenni e sulle altre 80 famiglie definite ‘problematiche’. In totale sono 158 i nuclei coinvolti. Sembra che in via Masaccio aprirà un nuovo centro per le famiglie, peccato che quello precedente sia stato nel frattempo chiuso tanto che tale scelta somiglia a un’auto-sconfessione. Quali aiuti concreti verranno messi in campo per queste realtà ma anche per anziani con problemi abitativi, per favorire l’inclusione nel mondo del lavoro, per le scuole interessate ai progetti su bullismo e cyberbullismo”.
Alle ultime tre interrogazioni verrà fornita risposta scritta.
Ad assistere a questa prima parte di lavori, i 13 alunni della quinta classe delle elementari di Rigutino, la scuola primaria Don Ferruccio Bigi compresa nell’ambito dell’Istituto comprensivo Francesco Severi. Un’occasione per i piccoli alunni per apprendere concretamente come funziona la massima assise cittadina.