A proposito di "vecchio modo di fare politica"

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Clima politico incandescente in Casentino. Ad accendere il vivace dibattito, le dichiarazioni del sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli, all'indomani della conferma alla presidenza della Conferenza zonale sanitaria. Capofila dell'organismo resta l'Unione dei Comuni, che per il primo cittadino bibbienese "rappresenta un vecchio modo di fare politica"

E' la polemica di questo scorcio d'estate, caratterizzata da un vivace botta e risposta. E' stato il sindaco di Bibbiena ad aprire le danze, puntando il dito verso "la vecchia politica del Pd che blocca il Casentino da decenni". In  più: "Sostengo che l’Unione dei Comuni sia un sistema vecchio di governo che non porta a risultati e va superato". A Vagnoli hanno replicato i sindaci di centrosinistra casentinesi: "Vagnoli ha ragione a parlare di conservazione delle poltrone, ma gli facciamo notare che l’unica poltrona che si conserva nel tempo è la sua”. Sulla stessa linea il Pd bibbienese. E anche il sindacato prende posizione.

Dopo la conferenza dei sindaci che ha confermato Filippo Vagnoli quale Presidente della Conferenza dei Sindaci zonale, con l'Unione che rimane capofila del percorso socio sanitario, il sindaco di Bibbiena aveva dichiarato: 

“Basta con la vecchia politica del Pd che blocca il Casentino da decenni. Ai comuni di Poppi, Pratovecchio Stia, Castel Focognano e Bibbiena interessano i cittadini del Casentino e i loro bisogni, non il potere. Il sistema di voto della Conferenza è fatto per non far perdere poltrone al Pd".  Quando i tempi cambiano dobbiamo cambiare. La vecchia politica è fallita su tutti i fronti perché non vuole mettere al centro la persona e i suoi bisogni. Sostengo che l’Unione dei Comuni sia un sistema vecchio di governo che non porta a risultati e va superato. Ce lo chiedono i tempi. Oggi sono unito più che mai ai colleghi Santini, Lorenzoni, Ricci e Fani per portare avanti un nuovo modo di fare politica: accanto ai cittadini, in modo semplice, trasparente, condiviso e capace di sostenere istanze concrete legate ai bisogni della gente e non lontano dagli stessi.  Vogliamo un Casentino diverso, dove a valere siano le strategie di sviluppo comune e dei servizi efficienti che consentano a chi vuole, di vivere bene qui, e non logiche politiche che da decenni bloccano lo sviluppo della vallata; basti pensare alle infrastrutture viarie e la risposta è sotto gli occhi di tutti” Vogliamo invece ripartire da qui. Dai volti e dalle esigenze dei cittadini del Casentino. Ringrazio i sindaci Lorenzoni di Poppi, Santini di Pratovecchio Stia, Ricci di Castel Focognano, Fani di Castel san Niccolò per il sostegno e la determinazione nel tentativo di far contare le persone, di far contare le esigenze di una vallata che per troppo tempo ha dovuto subire l’immobilismo cercato da certi poteri politici. A noi quelli non interessano, interessa la gente che vive in Casentino e che da oggi avrà i servizi che merita”. 

Dichiarazioni che non sono andate giù ai sindaci di Talla, Chitignano, Ortignano Raggiolo, Chiusi Verna e Montemignaio:

Vagnoli ha ragione a parlare di conservazione delle poltrone, ma gli facciamo notare che l’unica poltrona che si conserva nel tempo è la sua, quella di presidente della conferenza zonale e quella di vicepresidente della conferenza di area vasta, che gli danno lustro e visibilità - dichiarano i sindaci - forse la paura di perderle lo fa parlare in questi toni, invocando la politica, vecchia o nuova, i capi bastone e altre fantasiose teorie”.

Sull’esito della recente Conferenza dei Sindaci del Distretto Sanitario Casentino interviene il Sindaco di Pratovecchio Stia Luca Santini:

Sono decisamente preoccupato della situazione di stallo che si è venuta a creare all’interno della conferenza dei sindaci frutto di sterili e inutili logiche partitiche anziché della volontà di risolvere questioni primarie dei cittadini, come il diritto alla salute. Una divisione che non fa bene al nostro territorio, indebolendolo politicamente anche nei confronti di altre realtà dove gli amministratori cercano di migliorare i servizi anziché pensare ai propri ruoli. In una realtà come il Casentino trovo assurdo che la volontà di Comuni che rappresentano l'85 % dei cittadini possa essere bloccata da chi ne rappresenta il 15%.  Credo che serva responsabilità istituzionale, uscendo dalle logiche di partito e cercando insieme soluzioni che rimettano al centro il territorio e i cittadini che lo abitano”.

Alle critiche a Vagnoli si unisce Fernando Piantini, Segretario del Partito Democratico di Bibbiena:

"A questa tornata - dichiara Piantini - il Sindaco Vagnoli se la prende con il Partito Democratico che, a suo dire, rappresenterebbe il vecchio modo di fare politica e lo fa su un tema caldo come la sanità… In primis Vagnoli si presenta in Conferenza dei Sindaci per la Sanità, riunione in cui si dovrebbero rinominare gli organi in scadenza, da presidente uscente. La poltrona per cui attacca il P.D. è perciò proprio la sua, finché non sarà nominato un nuovo Presidente. La Conferenza, che ha due organi, il Presidente ed il Comune capofila, da 15 anni è presieduta dal Sindaco di Bibbiena, prima Bernardini e poi Vagnoli. Lo era negli anni in cui il centrosinistra aveva un ampia maggioranza !! La loro era ed è tutt’ora la poltrona che denuncia Vagnoli. Il metodo di elezione dei due organi era scelto ed accettato da tutti proprio in modo da rappresentare sia i cittadini ma anche i territori ed evitare, nel caso di “novelli assi piglia tutto” come sta provando a fare Vagnoli dalla poltrona di presidente, di avere squilibri.  Le scelte sanitarie fatte in questi anni vedono a capo della Conferenza il Sindaco del Comune di Bibbiena. Allora non si può esultare, come ha fatto Vagnoli, ed attribuirsi il merito della costruenda “Casa della Salute”, opera della Regione e della USL e poi scaricare esclusivamente su altri le responsabilità dei problemi durante i loro 15 anni di Presidenza. Il secondo organo: l’Ente capofila. Per garantire l’equilibrio di poteri, era stato concordato tra tutti di affidarlo all’ Unione dei Comuni. Nella riunione dell’accaparramento delle poltrone (come Vagnoli nel suo comunicato ha fatto intuire) il Sindaco uscente ha rivendicato oltre alla sua presidenza, anche la scelta dell’Ente capofila. Un corto circuito che odora molto di vecchio e per nulla di nuovo.  Forse dopo 15 anni ininterrotti di presidenza era opportuno attribuire tali ruoli ad altri Sindaci o Amministrazioni Casentinesi e non sempre agli stessi?Non così la pensa Vagnoli. La Conferenza è composta da 10 Amministrazioni comunali: 5 civiche di area centro destra (come ha riconosciuto in modo unanime tutta la stampa che si occupa di questioni locali) e 5 di centro sinistra, ma non del PD dato che almeno i Sindaci di Chiusi ed Ortignano sono di area centro sinistra, ma non sono tesserati del PD. Non si capisce allora l’ossessione del Vagnoli per il Partito Democratico e le poltrone. Il centro sinistra per garantire l’equilibrio negli anni scorsi ha garantito “la poltrona” di Presidente alla ex minoranza civica di area centro destra. Oggi Vagnoli vuole decidere tutto lui, criticando ed attaccando regole condivise da decenni. Che dire? si commenta da sé la denunzia contro la “vecchia politica” del Sindaco Presidente Vagnoli. Il verso assomiglia molto a quello del Presidente del Senato il giorno dopo delle Elezioni Regionali, dove si aspettava un ondata nera che non c’è stata e da lì, allora, si è criticato il metodo di voto da tutti condiviso. Come a dire: “il pallone è il mio, non ho vinto ?.. e allora, o si cambiano le regole del gioco, oppure me lo porto via! “Non ci pare proprio che questo sia un atteggiamento ed un interesse che sta’ dalla parte dei cittadini. Questo non è amministrare la cosa pubblica".

Nel vivace dibattito si inserisce anche Gian Maria Acciai, segretario provinciale Fp Cgil: “Il Casentino non può fare a meno dell’Unione. Basta con le politiche strumentali, ricorrenti prima e dopo ogni evento elettorale"

"Le campagne elettorali e i primi mesi dei nuovi governi locali del Casentino, hanno un “motivo” costante: mettere in discussione l’esistenza dell’Unione dei comuni. In ordine di tempo, l’ultima dichiarazione è del sindaco di Bibbiena: “Sostengo che l’unione dei Comuni sia un sistema vecchio di governo che non porta a risultati e va superato. Ce lo chiedono i tempi”. Quali tempi? Quelli della retorica e il tornaconto della propria parte politica. La verità è che l'Unione è una realtà istituzionale fatta di servizi ai cittadini e di lavoratori che con professionalità e competenza si prendono cura di questo territorio e di questa comunità. Riteniamo irrispettoso dei cittadini e dei lavoratori che ad ogni singola elezione si rimetta in discussione, per finalità esclusivamente di parte, la funzionalità di un ente che si occupa di assetto del territorio, politiche sociali, sicurezza, …. I dipendenti dell'Unione come quelli dei Comuni e dell’Asl lavorano fianco a fianco, in modo integrato e sussidiario affinché i livelli dei servizi ai cittadini siano più omogenei possibili, dalla frazione montana al fondovalle. Crediamo altresi che le amministrazioni possano convergere su un progetto comune al quale ognuno porta le proprie istanze e sensibilità, con convinzione, senza che di volta in volta gli assetti siano dettati solo dell'opportunità egoistica di aderire o meno ad una gestione associata. Non credo che il Casentino possa permettersi di stare senza Unione dei comuni, merita invece un luogo di confronto costante dove la valle cresca senza lasciare nessuno indietro”.

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