Commissione bilancio, Borri nuova presidente. Bocciata la proposta di commissione speciale sul decoro urbano

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È Carla Borri (Lega) la nuova presidente della commissione consiliare bilancio, finanze, tributi, partecipazioni, sviluppo economico, attività produttive. Decoro urbano e incuria: bocciata la proposta Romizi di istituire una commissione speciale di 10 membri 

Eletta dall'odierno Consiglio comunale di Arezzo con 17 voti, sostituisce il dimissionario Egiziano Andreani che resta comunque componente dell’organo. Lo scrutinio ha registrato anche una scheda bianca e 10 voti per Valentina Sileno.

Come preannunciato, il capogruppo di Arezzo 2020 Francesco Romizi ha illustrato la proposta di delibera di iniziativa consiliare relativa alla creazione di una commissione speciale di 10 membri, distribuiti secondo criterio proporzionale con 6 di maggioranza e 4 di minoranza, “per affrontare il tema del decoro urbano e combattere l’incuria. Non è scritto da alcuna parte che in aula debbano arrivare solo le delibere di giunta. Per quanto ci riguarda, come gruppo Arezzo 2020, per la seconda volta in questa consiliatura, dimostriamo di interpretare a pieno i poteri e le prerogative dei consiglieri comunali. Sei mesi: credo bastino per permettere all’organismo di cui chiedo la costituzione, in conformità a quanto prevede il regolamento del Consiglio Comunale, di redigere una relazione finale dove suggerire a sindaco e giunta la costituzione di un organismo partecipativo e consultivo che coinvolga i soggetti interessati alla problematica del decoro e della qualità urbana, la promozione di progetti educativi nelle scuole e le attività di prevenzione, di sensibilizzazione e di iniziativa concreta attraverso le quali i cittadini possano prendersi cura degli spazi pubblici, delle aree verdi o di quelle limitrofe alle sedi sociali. Credo che aiutare insieme il Comune, in tutte le sue competenze articolate su più uffici e assessorati, sia importante e un compito che come gruppi consiliari, in uno spirito collaborativo, dovremmo assumere”.

Giudizi favorevoli da Michele Menchetti, Valentina Sileno e Giovanni Donati mentre Roberto Severi ha rilevato “come un organo di questo tipo rischia di essere la sovrapposizione di una commissione consiliare che già esiste, che presiedo e che ha carattere permanente”. Per Egiziano Andreani, “se Romizi presentasse la proposta nella forma di un atto d’indirizzo potrei perfino sottoscriverla. Come pungolo per fare sempre meglio. Una nuova commissione mi pare invece un sovrappiù visto che come consiglieri comunali disponiamo comunque di strumenti d’intervento”. Dopo di che Andreani ha annunciato un voto di astensione. Per Donato Caporali “la partigianeria della maggioranza è solo ideologica e non va in direzione degli interessi della città”. Accusa rispedita al mittente da Francesco Lucacci per il quale “è invece la proposta stessa a ideologizzare un tema come la manutenzione che non ha bisogno di questo ma di serietà e impegno”.

“Temo che questa proposta – ha replicato Romizi al termine del dibattito – faccia la fine di quella precedente sugli strumenti di decentramento e partecipazione. Mi spiace, perché le commissioni consiliari in questi quattro anni hanno funzionato solo per esprimere un parere preventivo sulle proposte di delibera della giunta che arrivano successivamente in Consiglio. Non prendiamo in giro i cittadini: quelle ordinarie non hanno discusso finora di decoro mentre una commissione speciale permetterebbe di allargare e arricchire il dibattito”. La proposta è stata respinta: 9 voti favorevoli, 17 contrari e due astenuti.

È un pezzo di storia quello coinvolto nel piano di recupero illustrato dall’architetto Francesca Lucherini e diretto a recuperare la ex sala cinematografica del cinema Corso, “un involucro vuoto da tanti anni che verrà ‘liberato e riempito’ con il mantenimento delle pareti perimetrali”, grazie alla ristrutturazione di questa porzione di edificio e la realizzazione di appartamenti distribuiti su 4 piani. L’altezza massima sarà contenuta all’interno della sagoma del volume esistente. “Anzi, il progetto prevede la riduzione dell’altezza della facciata che insiste su via Mannini così da renderla più equilibrarla rispetto alle dimensioni della strada stessa. Come amministrazione comunale, credo di dover sottolineare un punto: abbiamo sempre lamentato una desertificazione del centro storico e dunque riqualificare un edificio nel cuore della città è una scelta da salutare con favore”.

Elementi problematici sono stati sottolineati da Alessandro Caneschi e da Giovanni Donati: “consideriamo un tema dirimente il fatto che i garage siano a piano terra e che vi si acceda da Corso Italia, andando nelle ore di accesso alla ztl, a intasare la circolazione nella via commerciale per eccellenza. Senza considerare che verrà coinvolta anche via Mannini che per la sua larghezza rischia di non garantire accesso e uscita agevoli dai garage stessi. Anche se non dovuto perché parliamo di una porzione non vincolata, la sua vicinanza a palazzi e giardini di pregio dovrebbe spingere l’amministrazione a chiedere comunque un parere alla Soprintendenza sull’intervento in oggetto. Ultimo aspetto: stiamo parlando dell’inserimento di un elemento con caratteri di forte modernità in un contesto storico”. Per Egiziano Andreani “non è proprio il caso di reiterare gli errori del passato. Posso essere anche d’accordo sul recupero ma non certamente sul contesto e per questo non me la sento di votare questa pratica”.

Mentre l’assessore Francesca Lucherini ha ricordato che “il progetto prevede una configurazione a corte del nuovo edificio, tipologia molto utilizzata in questa parte di città che lascia respiro al giardino retrostante che appartiene alla chiesa di San Michele”, il sindaco Alessandro Ghinelli ha replicato innanzitutto che “la Soprintendenza ha uno scopo istituzionale di conservazione e tutela. Dunque, se quell’edificio è classificato di ‘nullo valore’ è evidente che neanche sussistono le esigenze suddette. Sulla previsione dei garage a pertinenza del complesso, in realtà essa si configura non come un problema ma addirittura come la soluzione. Chiediamoci dove, senza averli a disposizione, lascerebbero l’auto i futuri residenti. Temo lungo il Corso, inevitabilmente. Quando poi in un contesto storico viene inserito un elemento distonico, architettonicamente ed esteticamente, se questo presenta caratteri di eleganza può essere tranquillamente accettato. Scimmiottare sempre l’Ottocento non è edificante”. I voti sulla proposta di delibera sono stati 19 favorevoli e 9 contrari, uno non votante.

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