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lunedì | 30-12-2024

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Ambiente, lavori e sociale accendono il dibattito in Consiglio comunale. Spiraglio cantiere via Filzi

La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Giovanni Donati e ha avuto per oggetto le opere relative al tratto della Due Mari compreso tra via Andrea della Robbia e Le Ville, in particolare lo svincolo nei pressi dello stadio che “avrà un impatto ambientale importante concentrato fra la collina di Santa Maria e Castelsecco e comporterà, ad esempio, un tunnel tra Bagnoro e via Simone Martini e la chiusura delle intersezioni laterali che permettono di raggiungere le abitazioni, aspetto che desta ovviamente preoccupazione tra gli abitanti. Chiediamo perciò se il Comune ha intenzione di informare cittadini e Consiglio Comunale sui vari passi dell’iter procedimentale”.

“Occorre sempre chiarire un aspetto dirimente – ha ricordato l’assessore Marco Sacchetti – quando parliamo di iter della pubblica amministrazione. Quest’ultima, infatti, procede attraverso atti formali e sono questi a fare fede. Nell’ambito di un procedimento, ogni organo o ente è coinvolto esclusivamente per le sue competenze e in momenti ben disciplinati dalle norme: dunque, su questo specifico procedimento, in analogia a quello relativo alle ‘bretelle’ che interessano le frazioni limitrofe al casello autostradale, il Comune è chiamato semplicemente a esprimersi con un parere, atto formale che abbiamo già prodotto. In questo, è stato ribadito alla Regione, che fa da tramite con il ministero, che anche questo progetto, come il precedente delle ‘bretelle’, andrebbe sottoposto al corretto e necessario passaggio della valutazione d’impatto ambientale. Adesso, però, il Comune di Arezzo non è più coinvolto nell’iter, può promuovere incontri e interlocuzioni importanti ma non produrre più atti formali. Perché, ancora una volta, si tratta di una procedura che cade dall’alto”.

L’assessore Alessandro Casi: “tra i vari incroci che rischiano una situazione di criticità, cito quelli di Stoppe d’Arca e soprattutto del Torrino per il quale non è prevista viabilità alternativa. Da parte nostra c’è l’intenzione di proseguire con i confronti di cui parlava Sacchetti e auspicare che si traducano in riscontri positivi”.

Ancora Giovanni Donati ha rilevato come “i cittadini che vivono al Bagnoro nei pressi del torrente Vingone hanno ricevuto una lettera dal genio civile dove si cita la procedura di demolizione del ponte che collega alcune decine di abitazioni con la strada comunale che conduce a Gragnone. Ho visto che l’amministrazione comunale sta approntando una viabilità alternativa e questo mi fa piacere, anche se occorre un ampliamento della sua carreggiata e che venga ripulita dalla vegetazione per incrementare la visibilità del percorso e favorire lo scambio di autovetture”.

L’assessore Alessandro Casi: “quanto detto dal consigliere conferma che l’abbattimento dei ponti richiede strade alternative percorribili e che intendiamo mantenere l’impegno di realizzarle”.

Andrea Gallorini è tornato sulla passerella pedonale di Rigutino, “argomento caro alla comunità e che incide sulla vita quotidiana degli abitanti della frazione. Da 10 mesi il precedente passaggio non c’è più, abbattuto per motivi di sicurezza idraulica. Auspichiamo, dunque, una rapida soluzione del problema perché non possiamo costringere i residenti, specialmente chi manovra un passeggino o è costretto in una sedia a rotelle, a transitare per la strada statale, in certi tratti priva di marciapiede e in alcuni punti da attraversare addirittura due volte. Gli operatori del mercato del paese hanno dovuto subire una contrazione negli affari per le maggiori difficoltà di spostamento che gli anziani adesso affrontano”.

L’assessore Alessandro Casi: “ricordo innanzitutto che quello di cui stiamo parlando era un ponte privato a uso privato dove i cittadini passavano perché il proprietario non aveva nulla in contrario a che ciò avvenisse. Dopo di che, il proprietario stesso, una volta ricevuto l’ordine di demolizione, ha ottemperato. Pur non avendo alcuna competenza, dato che non siamo in presenza di suolo pubblico, l’amministrazione comunale ha preso atto dell’importanza del problema e si è mossa. I nostri tecnici sono impegnati in una valutazione idraulica della parte di torrente più pericolosa per il sito. Questa relazione è propedeutica alla progettazione di una futura passerella: una volta ultimata, infatti, capiremo come intervenire. Cercheremo poi di destinare il passaggio all’uso pubblico proprio per legarlo alle competenze dell’ente locale”.

Ancora Rigutino al centro dell’attenzione grazie a un’interrogazione di Piero Perticai che ha chiesto quali siano le prospettive per la frazione dopo la perdita del supermercato. “Ci sono zone edificabili a destinazione commerciale nei pressi del paese e queste potrebbero essere tenute presenti per un potenziamento dei servizi in grado di arrecare benefici economici e logistici”.

“L’amministrazione comunale – ha ricordato il sindaco Alessandro Ghinelli – non ha poteri o strumenti diretti d’intervento in situazioni di questo tipo, dov’è evidente che prevalgono considerazioni di natura privatistica. Nulla può essere promesso ai cittadini ma se un imprenditore si facesse avanti, lo faciliteremmo per quanto nelle nostre possibilità, magari facendo leva sugli oneri di urbanizzazione e su una loro riduzione. Strutture commerciali come quella prefigurata passano da una valutazione che pesa attentamente costi e benefici e che in genere privilegia l’utilizzo di edifici esistenti piuttosto che la realizzazione di nuovi. E a proposito di strutture, sento citare il termine ‘supermercato’ quando forse per quella realtà dovremmo parlare di esercizio di vicinato di dimensioni ridotte”.

Francesco Romizi ha chiesto chiarimenti sui ritardi che stanno subendo i cantieri dei lavori pubblici: “molti di essi, dopo la pausa estiva, non sono ancora ripartiti e cito piazza Giotto, i giardini Porcinai, la rotatoria di Santa Maria. Tralascio via Fabio Filzi per ‘non sparare sulla croce rossa’. Almeno per i tre cantieri citati, vorrei capire le motivazioni che hanno portato allo stop del cronoprogramma e in che tempi saranno conclusi”.

L’assessore Alessandro Casi: “durante i lavori di sistemazione di piazza Giotto, sono emerse alcune criticità sulla fognatura esistente che la attraversa. Sono stati necessari, di concerto con Nuove Acque, prima una valutazione poi un intervento che prevede nuovi pozzetti e il consolidamento di una porzione ceduta della fognatura. Servirà ancora una quindicina di giorni. La fine dei lavori per questo cantiere coincide con il 22 marzo 2025. Un vecchio cunicolo fognario, non più funzionante, è stato rinvenuto anche sotto i giardini Porcinai. Necessita un suo consolidamento ma questo non sta pregiudicando le opere nella parte di giardini non coinvolta. Per la rotatoria, era già programmato che Nuove Acque intervenisse prima sulla rete idrica. Da lunedì rientrerà la ditta incaricata per la sistemazione della rotonda, prima sul lato di Santa Maria delle Grazie poi sul lato di viale Mecenate. Fine lavori: 31 gennaio 2025”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “dobbiamo considerare che nel 2022 abbiamo avuto la notizia di 240 miliardi ‘atterrati’ in Italia grazie al Pnrr. Il lavoro e gli impegni generati a cascata per le amministrazioni comunali, relativi a progettazione e tempi di realizzazione, sono stati gravosi. I Comuni italiani hanno accettato la sollecitazione dell’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi di porsi in prima fila e assumersi la responsabilità dei progetti derivanti da qual piano ma questo ha evidentemente comportato ritardi per le opere che non vi rientrano. Senza considerare le difficoltà che il ‘sistema Italia’ sta incontrando per le imprese che hanno assunto più appalti di quanti potevano permettersene”.

Due le interrogazioni su via Fabio Filzi, di Ora Ghinelli e del Pd: la prima è stata illustrata da Simon Pietro Palazzo e la seconda da Giovanni Donati. “I rapporti intessuti dall’assessore Sacchetti – per Simon Pietro Palazzo – sono frutto di grande impegno e confidiamo che portino i loro frutti”. Per Giovanni Donati “Ora Ghinelli si accorge che in via Fabio Filzi c’è un problema. Benvenuti nel mondo reale”.

L’assessore Marco Sacchetti: “partiamo sempre dalla premessa della complessità della materia. Sono in corso varie interlocuzioni per capire quali possano essere le modalità attraverso le quali riprendere i lavori nel cantiere. Abbiamo ricevuto recentemente una bozza di addendum contrattuale dal proprietario sul quale sono in corso approfondimenti della struttura tecnica del Comune sia sugli aspetti giuridici, sia su quelli finanziari, sia sullo di consistenza delle opere. Al netto di una prima valutazione informale positiva, l’amministrazione comunale si esprimerà attraverso atti formali. Personalmente sono ottimista e ritengo l’opzione di ripartire l’unica soluzione per impedire che un’area privata, in centro, rimanga in stato di abbandono”.

Michele Menchetti è tornato sui pini di via Erbosa, viale Giotto e via Fra’ Guittone. “Per i primi due casi si è proceduto con la fresatura dell’asfalto anche se stanno riemergendo già alcune criticità. Perché la fresatura non viene perpetuata anche in via Fra’ Guittone? Perché per decidere il da farsi su quest’ultima è stata chiesta una relazione a un agronomo e non a un dipendente comunale?”

“Il problema di via Fra’ Guittone – ha ricordato l’assessore Alessandro Casi – è che a lato dei pini c’è un muro di sostegno. Le loro radici, di conseguenza, possono svilupparsi solo lungo la strada e giocoforza quanto è stato fatto per via Erbosa qui non è possibile: andando infatti a tagliare le uniche radici che questi alberi hanno, ovvero sotto l’asfalto, procureremmo a essi problemi di stabilità. Comunque, l’agronomo fornirà le sue valutazioni. Le prestazioni di questo professionista sono previste nel contratto relativo alla manutenzione del verde pubblico e non abbiamo fra i dipendenti figure specialistiche di questo tipo né la strumentazione idonea per le analisi. A seguito della sua relazione capiremo se intervenire con la fresatura o meno. Vogliamo mantenere il più possibile lo stato delle piante attuali ma se emergerà la necessità di un abbattimento andremo in quella direzione. Di sicuro quel tratto non può restare così com’è. Su via Erbosa ci profilano nuove situazioni di criticità, non come quelle di via Fra’ Guittone ma neanche trascurabili: la priorità resta tuttavia via Fra’ Guittone perché lo sviluppo delle radici per le piante di via Erbosa è a 360 gradi e di conseguenza l’intervento, sulla base di quanto sopra detto, è meno problematico”.

Donato Caporali ha ricordato che “siamo alla quinta interrogazione sul piano comunale per l’individuazione delle stazioni radio per la telefonia mobile. I contenuti del piano a oggi non si conoscono, i suggerimenti dei cittadini sono stati trascurati, nel frattempo in via Sicilia un gestore sta procedendo con i lavori. È vero che il regolamento arriverà in aula in autunno? Sarà oggetto di un percorso partecipativo? A che punto è l’iter promosso in via di autotutela per via Sicilia?”

L’assessore Francesca Lucherini: “l’aggiornamento del piano delle antenne deve seguire un iter ben preciso, in questo momento è in attesa della cosiddetta ‘valutazione ambientale strategica’ che è in carico all’ufficio ambiente. Una volta ottenuta, ci sarà un percorso partecipativo così come per ogni strumento urbanistico, dopo di che approderà in Consiglio Comunale per l’adozione e la successiva approvazione. L’iter per via Sicilia, infine, è tuttora in corso”.

Donella Mattesini e Valentina Vaccari hanno chiesto chiarimenti sulle politiche sociali rivolte agli anziani: “dai dati anagrafici riferiti al 31 gennaio 2024, risulta che gli ultrasessantenni sono 35.225 e fra questi 9.530 vivono soli. Negli ultimi mesi anche ad Arezzo sono avvenuti fatti drammatici che, oltre alla cronaca in sé, evidenziano l’indebolimento delle relazioni sociali, la solitudine e l’inefficienza delle politiche dell’amministrazione comunale. Anni fa c’era un punto telefonico di ascolto dove potevano essere segnalati disagi personali di ogni tipo. Come intendete operare?”

Il vicesindaco Lucia Tanti: “è paradossale che la consigliera faccia riferimento alle politiche sociali precedenti al mio mandato limitandosi a un numero telefonico. Per fortuna, sono la prima a riconoscerlo, ho potuto ereditare molto di più. Comunque, visto che è stato citato, rassicuro dicendo che quel numero non solo esiste ma è stato rafforzato con 20 assistenti sociali che portano la città a vantare un rapporto di uno ogni 5.000 abitanti. Ricordo peraltro che gli anziani sono una buona parte, non l’unica, delle 9.534 persone in carico ai nostri servizi. Grazie a una proficua collaborazione con la Asl possiamo vantare politiche di prossimità e di accompagnamento e come Comune abbiamo anche promosso un progetto da 180.000 euro spendibili in tre anni, dal titolo ‘Mai più soli’, con Croce Rossa Italiana e Fondazione Arezzo Comunità dedicato proprio a coloro che vivono in un contesto di solitudine o in altre ‘zone grigie’ di criticità. Credo infine che gli enti locali trarrebbero grande beneficio se il legislatore decidesse di approvare una normativa sui caregiver visto che ci sono sette proposte di legge che giacciono fra Camera e Senato. Una presa di consapevolezza a livello nazionale darebbe una spinta in più”.

Michele Menchetti è tornato sulla chiusura del parco dell’anfiteatro “oggetto oramai di una querelle interminabile in cui si sono susseguite dichiarazioni su riaperture a oggi non pervenute visto che il parco è chiuso da 14 mesi. È stata consegnata dall’agronomo incaricato la relazione con il report degli alberi da potare? Come verranno sostituite le piante abbattute? E poi la domanda delle domande: quando riaprirà il parco?”

L’assessore Alessandro Casi: “il nostro intento è procedere a step: siamo intervenuti nella parte del parco lungo di via Margaritone che da agosto mi risulta riaperta. Lì sono state potate e consolidate alcune piante e verranno installati arredi a completamento dell’area. Per quanto riguarda la porzione che insiste su via Crispi, la direzione museale ha chiesto una relazione, sono disponibili fondi ministeriali, gli obiettivi sono sistemare gli alberi, la loro potatura, scegliere quali rinforzare e quali eventualmente abbattere. Le tempistiche non sono ancora definite”.

Giovanni Donati: “dopo l’apertura della doppia canna del Baldaccio l’area è ancora occupata dal cantiere. Esistono limitazioni al transito per alcune categorie di mezzi?”

“Finalmente – ha replicato l’assessore Marco Sacchetti – fra pochi giorni quest’opera potrà dirsi conclusa definitivamente. Manca la segnaletica stradale e le ultime rifiniture verranno fatte di notte per evitare disagi alla circolazione. Non esistono limitazioni al traffico per alcun mezzo”.

Ancora Giovanni Donati ha chiesto chiarimenti sui due campi da calcetto al nuovo parco di via Giovanni Acuto: “a chi occorre rivolgersi per poterli utilizzare? L’area giochi, realizzata peraltro con criterio, pare un po’ buia e magari lo sarà di più nei prossimi mesi autunnali e invernali”.

L’assessore Alessandro Casi: “l’area sportiva sarà gestita per i prossimi 9 anni da una società. Essa ha in carico le utenze e la manutenzione ordinaria mentre quella straordinaria spetta al Comune o se ne può fare carico la società stessa a scomputo dell’affitto. I campi sono dunque prenotabili tramite il gestore. L’illuminazione, in effetti, nell’area giochi è un po’ bassa e cercheremo di installare alcuni faretti in più”.

Donella Mattesini ha ricordato l’atto d’indirizzo sui caregiver approvato dal Consiglio Comunale all’unanimità il 6 giugno 2022 e ha chiesto “a quale punto sia il suo stato di attuazione. Perché non è stato dato seguito al dispositivo? Abbiamo in sostanza una mancanza di rispetto dell’aula e sono costretta per l’ennesima volta a sollecitare il vicesindaco”.

Lucia Tanti ha replicato di “avere già risposto in dettaglio alle precedenti interrogazioni di analogo contenuto. Ribadisco comunque che l’accordo con la Asl è stato trovato, ha generato un potenziamento del punto unico di accesso e un sito specifico dedicato a queste figure. Stiamo inoltre mettendo in campo attività di formazione e informazione dei caregiver presso la Misericordia e in via Pellicceria. Può non essere d’accordo con queste misure ma non può tirare in ballo il rispetto per mancanza di risposta alle interrogazioni”.

 

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