Ius Scholae, la Regione spinge per revisione concessione cittadinanza

. Inserito in Regione Toscana

Approvata, anche con voti di M5S e Italia Viva, la mozione presentata dal gruppo PD per rivedere la normativa per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri alla base dello Ius Scholae.

“Una riforma che non può più essere rimandata.” Intervengono il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli e la consigliera Anna Parsi prima firmataria della mozione.

“Con questa mozione, dichiara Vincenzo Ceccarelli capogruppo Pd in consiglio regionale,  intendiamo sollecitare il Parlamento affinché calendarizzi al più presto le proposte di legge finalizzate a rivedere la normativa per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri con particolare riferimento alla cittadinanza per le bambine ed i bambini nati o cresciuti in Italia da ottenersi mediante il riconoscimento del cosiddetto ‘Ius Scholae’. Una legge che va rivista e che investe i diritti fondamentali delle persone, in particolare coinvolge le bambine ed i bambini nati o cresciuti in Italia.

In questa estate una forza politica della maggioranza di destra, Forza Italia, ha più volte preso posizione a sostegno di questi temi. Oggi però con il voto contrario in consiglio a questa mozione sembra dimostrare che si trattava di semplice e cinica tattica di posizionamento politico all'interno della coalizione di centro destra.”

“Lo Ius Scholae, dichiara Anna Paris, serve a tutti noi: economicamente, socialmente, culturalmente. La legge attuale risale al 1992. Il quadro sociale, economico e culturale in Italia, da allora, si è profondamente trasformato, e l’attuazione di questa norma non è più procrastinabile. Lo Ius Scholae coinvolge ad oggi circa un milione di giovani studenti che frequentano da anni le nostre scuole e che oggi si trovano nel limbo con i loro diritti disattesi E’ fondamentale, conclude Paris, che si dia mano ad un aggiornamento della legislazione, secondo una “prospettiva onnicomprensiva” incentrata sulla finalità dell’integrazione dei minori stranieri che siano cresciuti ed abbiano studiato e studino nel nostro Paese.”

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