Africa Eco Race, il pilota Paolo Lucci: “Tre tappe per capire di essere in un sogno”
“Ciao a tutti. Buongiorno. Sto realizzando un sogno“. Sono queste le prime parole con cui Paolo Lucci sceglie di raccontare l’Africa Eco Race, la gara in moto che segue i tracciati della leggendaria Parigi-Dakar e impegnerà i partecipanti fino al prossimo 12 gennaio, con il traguardo sulle rive del Lago Rosa, dopo 15 estenuanti giorni di competizione.
“Non devo dire molto, parlare poco. Pensare e guardare avanti. Con attenzione assoluta. Concentrazione massima. La posta è altissima. Eppure vi devo tenere aggiornati. Lo faccio col contagocce. Vorrei vedere voi a scrivere con le dita incrociate. Comunque. Tre giorni di Africa. La prima parte di Africa Eco Race si svolge in Marocco. Dei 6.500 chilometri in programma ne avremo consumati solo l’antipasto, di Prove Speciali ancora meno. Tre in tutto, simbolica la prima durante il primo, lungo trasferimento, più interessanti la seconda e la terza.
Tre tipi di sensazioni di base. Imbarazzato, emozionato durante le prima, e infatti ho sbagliato molto in quei 20 chilometri appena. Incerto sul da farsi nella seconda, mi ha tolto d’impaccio la polvere e il controluce del mattino con il sole in faccia, e ho rallentato fino a quando non mi sono sentito sicuro. La terza Speciale, tra Mhamid e Assa, circa 500 chilometri, ha rischiato di diventare un calvario. Uno viene a correre in Africa e si immagina sabbia e dune a perdita d’occhio. Invece in Marocco c’è molto da guidare e di più da imparare. Non ho mai visto tante pietre in vita mia, tutte sulla mia direttrice. Un inferno di fatica nelle braccia e nella testa per evitarle tutte.
Ho imparato la lezione, ma ne tengo un’altra bene a mente. Ci sono due ‘senatori’ dei Rally-Raid che corrono qui all’Africa Eco Race. Uno è Alessandro Botturi, il Campione in carica. L’altro è un norvegese, si chiama Pal Anders Ullevalseter. Ha vinto due volte il Rally, tutti e due vanno fortissimo. La tentazione di seguirli è forte, ma mi controllo. Ho già commesso, in passato, un errore del genere. Ora no…Mi accontento di vedere la loro polvere in lontananza, ma preferisco ‘navigare’ da solo, imparare ad avere fiducia nella mia esperienza. Sta funzionando, quinto, poi quarto alla fine della terza Speciale. In classifica generale sono quinto assoluto. L’ambiente è straordinario. Da non credere! Grazie, vi tengo aggiornati”.