Arezzo, il futuro nelle nostre mani
Negli ultimi tre impegni un pareggio e due sconfitte. Contro l’Imolese in casa era una partita da vincere a tutti i costi, è arrivato un pareggio striminzito. Nelle due trasferte successive, quella di Bolzano e Modena, gli uomini di Stellone hanno masticato amaro. Due sconfitte che potevano essere messe in preventivo vista la posizione di classifica dei nostri avversari. L’Arezzo è mancato clamorosamente nelle partite contro le dirette avversarie, quelle da vincere versando lacrime e sangue, mordendo l’erba centimetro dopo centimetro. Per troppo tempo ce la siamo cantata e suonata da soli, sostenendo che questa squadra avesse un tasso tecnico superiore ai diretti avversari in lotta come noi per la salvezza, oggi purtroppo dobbiamo ricrederci, siamo molto meno di quello che pensavamo tutti quanti. Dopo il mercato estivo erano sbarcati in città giocatori non all’altezza dei programmi della società: partenza disastrosa e retromarcia immediata. Via il direttore sportivo e nuovo mercato con l’arrivo dei presunti pezzi pregiati, giocatori presentati alla piazza come strappati alla temibile concorrenza a suon di valuta pregiata. L’orchestra è cambiata, hanno fatto le valigie anche due direttori d’orchestra, ma la musica è risultata sempre la solita. Nel girone di ritorno peggio di noi ha fatto il Ravenna (9 punti) e il Legnago (13 punti). L’Arezzo di Stellone non è riuscita e venir fuori da un grigiore imbarazzante, i 14 punti della sua gestione, con quattro partite ancora da disputare, ne sono la palese dimostrazione. Non facciamoci illusioni: salvarsi sarà molto dura, impresa non impossibile, ma terribilmente complicata. La squadra non riesce a cambiare passo, manca clamorosamente di carattere e grinta, doti vitali essenziali per uscire dalle sabbie mobili del fondo classifica. Domenica arriva la Vis Pesaro dell’ex Di Donato, una squadra che sembra essersi tirata fuori dalla mischia ma che non può regalare nulla perché ancora non è salva. Sembra di recitare sempre la solita litania, ma la squadra di Stellone deve assolutamente conquistare i tre punti in palio, non c’è un piano B se vogliamo restare in questa categoria. Siamo padroni del nostro destino e se non riusciremo ad avere la meglio di Vis Pesaro, Legnago e Ravenna, i prossimi avversari prima dell’epilogo a Cesena, starà a significare che ci meritiamo quel poco che abbiamo raccolto fino ad oggi. Il resto sono chiacchiere e distintivo. Ad maiora, come sempre.