Arezzo piange la prima retrocessione in D sul campo in 100 anni. Tifosi furiosi. E Perugia festeggia la B
Proprio così: la domenica al contrario del calcio aretino si consuma a Cesena, una delle storiche rivali dell’Arezzo fin dai tempi della Serie B. Ricordi lontani anni luce. La tempesta perfetta, verrebbe da dire: bastava un pareggio, ma l’Arezzo non è nemmeno sceso in campo, mentre le altre invischiate nella lotta salvezza, Ravenna e Legnago, hanno fatto il loro dovere fino in fondo. Contro un rimaneggiatissimo Cesena privo di ben otto titolari, la squadra di Stellone ha tirato due volte in porta col suo capitano Nello Cutolo, l’ultimo ad ammainare la bandiera e incontenibile nel pianto a fine gara, vanamente consolato dai giocatori di casa. I commenti dei tifosi amaranto già ben prima del fischio finale, quando era ormai chiara la direzione delle cose, sono senza appello: si va dal “Vergognosi” di “Pistella” al “Mandati in D dal Cesena mentre il Perugia va in B… Oltre il danno la beffa” di Ricky. Luckyred guarda già al futuro e si lancia nella speranza (remota, se non impossibile) del ripescaggio: “In compenso il prossimo anno si ritroverà il Siena, la Sangiovannese e poi come dimenticare i paesini verso Città di Castello, Lerchi e Trestina (militano tutti e due in Serie D); speriamo nei ripescaggi (visto che non tutte riusciranno a riscriversi in Serie C il prossimo anno)”. E Marco, realisticamente: “Mi spiace infinitamente dirlo, ma se non riesci a battere in casa il Ravenna e non riesci mai a dare la sensazione di poter pareggiare a Cesena, allora meritiamo la retrocessione“. “Pipano’s” ha un pensiero più a breve termine e lancia l’anatema in vista del rientro dei calciatori in città: “Grazie ragazzi per la bella prova, commovente per l’impegno, ora però non passate nemmeno da Arezzo, tornatevene subito a casa e non fatevi vedere e ancora grazie“. La pagina Facebook della S.S. Arezzo, presa d’assalto, raccoglie centinaia di commenti al calor bianco di tifosi a dir poco delusi: “Non trovo le parole per esprimere la mia più grande e profonda delusione, una retrocessione non nata oggi, ma fin dalla prima partita, quando non c’era una squadra, non c’erano idee e non c’era un gruppo unito. I giocatori, i presidenti passano, la maglia resta“, ha scritto Paolo Paul Neri. Non mancano sfottò provenienti da tifosi di altre città toscane come Siena e Pisa e da perugini. Già, perché la domenica al contrario, anzi la “tragedia”, sportiva ovviamente, perché, inutile dirlo, le tragedie vere sono ben altre, si completa con la promozione dei “cugini” del Perugia in Serie B. Il capoluogo umbro in questi minuti è invaso da tifosi esultanti e al Grifo che militerà in cadetteria arrivano i complimenti del mondo calcistico e del presidente della Lega Pro Ghirelli per la bella cavalcata: “Una grande tradizione calcistica in una città bellissima per il calcio” . Sempre Ghirelli: “Complimenti per una vittoria in un girone difficile, combattuto. È da ammirare la caparbietà con cui si è lottato per risalire in serie B. Una grande tradizione calcistica in una città bellissima per il calcio ottiene un grande risultato”. Così dichiara il Presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, che fa arrivare gli auguri al Perugia e prosegue: “Gli auguri si estendono anche al prossimo campionato, affinché sia foriero di gioia e di risultati positivi. Complimenti, complimenti veri per una grande stagione sportiva”. Invidia.