Arezzo in D, Manzo: “Errori da società e giocatori. Ecco quali”. Stellone via, verso la ricostruzione
Manzo prima di rispondere alle nostre domande, esterna tutta la sua delusione per l’epilogo assurdo e doloroso di questo campionato.
“Sono amareggiato, ancora faccio fatica ad accettare la realtà dei fatti, purtroppo abbiamo commesso degli errori a causa della nostra inesperienza. Chiediamo scusa ai tifosi, ma i primi ad essere arrabbiati siamo noi e pertanto cercheremo di porre rimedio a questa dolorosa retrocessione”.
Direttore adesso la prospettiva è il campionato di serie D, anche se esiste una remota ipotesi di ripescaggio. Cercherete di percorrere questa strada?
“Per il momento l’unica certezza è rappresentata dalla serie D, ad oggi non possiamo sapere se esiste la possibilità di venire ripescati, in ogni caso voglio rassicurare i tifosi che faremo di tutto per ottenere il ripescaggio, studieremo ogni possibilità, non lasceremo nulla al caso”.
I tifosi sono arrabbiati, identificano in Roberto Muzzi il principale artefice di questa disfatta.
“Chi se la prende con Muzzi sbaglia e vi spiego il perché: Muzzi all’inizio del nostro ingresso in società rivestiva il delicato ruolo di responsabile del settore giovanile, gli errori iniziali, quelli che hanno condizionato in maniera negativa questo campionato, sono imputabili ad altre persone, mi riferisco al direttore Sportivo Di Bari e a Riccardo Fabbro. La prima campagna acquisti è stata un fallimento evidente. Una volta che ci siamo resi conto che le cose prendevano una brutta piega abbiamo chiesto a Muzzi di assumersi la responsabilità di fare il mercato di riparazione”.
La musica però non è cambiata.
“In cosa avrebbe sbagliato Roberto Muzzi? Inizialmente si è mosso sul mercato degli svincolati e successivamente in quello di Gennaio. I nomi presi erano importanti, sfido chiunque a sostenere che c’erano dubbi su Di Paolantonio, su Arini o Sbraga, tanto per citarne tre di quelli eclatanti per la nostra categoria”.
Ma allora chi ha sbagliato?
“I principali artefici di questa retrocessione siamo noi con la nostra inesperienza e per questo chiediamo scusa ai tifosi, poi ci sono i giocatori che hanno profondamente deluso, è persino riduttivo sostenere che da loro ci aspettavamo di più”.
La vicenda Cerci ha lasciato molti dubbi, come mai è stato rescisso il contratto e gli è stata riconosciuta una liquidazione a dieci giorni dalla chiusura della stagione con la salvezza ancora in forte dubbio?
“Abbiamo sbagliato, siamo stati degli ingenui, purtroppo lo devo ammettere”.
Con quanto è stato liquidato Cerci?
“Non posso dirglielo per il semplice fatto che non conosco la cifra esatta”.
Roberto Stellone e i suoi collaboratori hanno rassegnato le dimissioni rinunciando alle ultime tre mensilità. Il suo contratto aveva una clausola che prevedeva il rinnovo automatico in caso di salvezza. Come vi muoverete da ora in avanti?
“Il nostro staff cercherà un allenatore di categoria, uno che sia abbastanza navigato ed esperto, che conosca alla perfezione la serie D, vogliamo tornare subito tra i professionisti. Poi comunque mi lasci dire una cosa: abbiamo una primavera forte con molti giovani interessanti, sarà un valore aggiunto. Rassicuro tutti i tifosi: allestiremo una squadra per vincere il campionato, a meno che l’Arezzo non venga ripescato”.
La nota ufficiale della Società
“La S.S. Arezzo rende noto che, in seguito alla retrocessione in Serie D – per la quale l’intera dirigenza ribadisce profondo rammarico e dispiacere nonostante l’impegno e la passione profusa – la stessa ha iniziato un approfondito processo di analisi con il chiaro obiettivo di individuare le linee guida alla ricostruzione sportiva del club. Sempre forza Arezzo”.