L’Ardita, che passione: oltre 300 in bici vintage da Piazza Grande all’asperità di Poti – Foto
I partecipanti, provvisti di maglie di lana, biciclette vintage di ogni tipo, polvere e tanta passione, hanno mosso da Piazza Grande, set da Oscar per “La vita è bella” di Roberto Benigni, verso Piazza San Francesco, Piazza San Domenico ed il Duomo, cuore del centro storico di Arezzo, fino a Ponte a Buriano che lega la sua storia alla “Gioconda” e a Leonardo da Vinci. Arditi e fortunati: nella prima parte della domenica, risparmiata dalla pioggia scesa copiosa solo a manifestazione terminata, sportivi ed appassionati hanno pedalato in contesti paesaggistici strepitosi, tra testimonianze storiche e architettoniche eccezionali come l’acquedotto vasariano. Per venire incontro alle varie esigenze e capacità, gli organizzatori hanno previsto tre percorsi sui quali misurarsi, studiati per permettere davvero a tutti di partecipare. Il primo (facile, privo di difficoltà altimetriche e lungo 30 chilometri adatto anche alle famiglie), il “Gourmet”, pensato per chi ha voluto passeggiare in bicicletta alla scoperta delle bellezze del territorio e delle sue peculiarità enogastronomiche: dalla ciclopista dell’Arno, con sosta nel centro storico di Castelluccio e di Giovi, dove erano allestiti i ristori. 50 i chilometri del percorso “Classico” adatto ai ciclisti attratti da tratti inediti del territorio aretino, spingendosi alla scoperta del Casentino (Capolona e Subbiano con ristoro a Piazza Castello), mentre è stato pensato per ciclisti più esperti “L’Ardita”, percorso che con i suoi 80 chilometri nel primo tratto ha ricalcato quello classico, ma poi ha portato i ciclisti a pedalare a Castiglion Fibocchi (dove è stato organizzato un ristoro in collaborazione con il Carnevale dei Figli di Bocco) ed al ritorno ad Arezzo la salita all’Alpe di Poti. Non per tutti, ma immersi in un paesaggio unico, già teatro delle sfide tra ciclisti professionisti nel Giro d’Italia del 2016, dedicata a Marco Pantani. E’ proprio su questa splendida salita sterrata che si è accesa la sfida con il cronometro: alcuni “arditi” si sono misurati con i tempi di ascesa dei grandi campioni, ricordando il tempo in cui qui arrivava il Giro di Toscana che assegnava la maglia di campione italiano.
L’Ardita: polvere, passione e pedali da Piazza Grande a Ponte Buriano fino all’Alpe di Poti – Foto
Di successo anche le varie iniziative collaterali spalmate su tre giorni, tra cui, particolarmente apprezzato, l’incontro-dibattito “Senza freni” tenutosi nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo. Condotto da Mauro Messeri con l’intervento di grandi campioni del passato e del presente che hanno raccontato le loro imprese: Franco Chioccioli, Rinaldo Nocentini, Eros Capecchi e un saluto speciale con videomessaggio e intervista esclusiva del commissario tecnico della Nazionale di ciclismo Daniele Bennati.
L’Ardita senza freni: tappa nella Sala dei Grandi con Chioccioli, Nocentini, Capecchi e Bennati – Foto
Organizzata dagli Arditi del ciclismo in collaborazione con la Fondazione Arezzo Intour e il Comune di Arezzo, con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Capolona, Comune di Subbiano, Comune di Castiglion Fibocchi, Coni, Uisp, Touring Club Italiano e Mtb Race Subbiano e grazie al sostegno di Estra, Coingas, Banca di Cambiano, Fraternita dei Laici, Marconi Arredamenti, Biking Team, Mastrofisso (sue le T-shirt dello Staff), Solosalita, Donna Eleonora e A.F.M., l’edizione 2022 della manifestazione ha superato i 300 iscritti, provenienti da ogni parte d’Italia.
Si pedala con l’Ardita, alla scoperta delle meraviglie d’Arezzo, immersi in un tempo senza tempo – Foto
Si pedala con l’Ardita, alla scoperta delle meraviglie d’Arezzo, immersi in un tempo senza tempo – Foto
L’Ardita: polvere, passione e pedali da Piazza Grande a Ponte Buriano fino all’Alpe di Poti – Foto